Ffp2 in ufficio, ingressi scaglionati, turni a mensa e smart working per i fragili: ecco le nuove misure anti-Covid sul lavoro

Paolo Russo

UDINE. I contagi continuano a salire fino a sfiorare quota 100mila (mercoledì 29 giugno sono stati 94.165) e in fabbrica come in negozi, bar, ristoranti, uffici e aziende private di vario genere si continuerà a lavorare al chiuso con le mascherine. E non le chirurgiche ma le più protettive Ffp2, meno agevoli da indossare con il caldo. E dove possibile avanti tutta con lo smart working e orari scaglionati di ingresso e uscita.

Il protocollo che i ministeri di Salute e Lavorogiovedì 30 sottoporranno alla firma delle parti sociali è già pronto e conferma la linea di prudenza anticipata. Sui dispositivi di protezione il testo precisa che quelli «di tipo facciali filtranti Ffp2 rimangono un presidio importante per la tutela della salute dei lavoratori ai fini della prevenzione del contagio, soprattutto nei contesti di lavoro in ambienti chiusi e condivisi da più lavoratori o aperti al pubblico o dove comunque non sia possibile il distanziamento interpersonale di un metro per le specificità delle attività lavorative.

A tal fine, il datore di lavoro assicura la disponibilità di Ffp2 al fine di consentirne ai lavoratori l’utilizzo nei contesti a maggior rischio». Lo stesso datore, si specifica più avanti, «anche sulla base delle specifiche mansioni e dei contesti lavorativi, individua particolari gruppi di lavoratori ai quali fornire adeguati dispositivi di protezione individuali (Ffp2), avendo particolare riguardo ai soggetti fragili sulla base di valutazioni del medico competente». I luoghi di lavoro privati saranno preclusi ai dipendenti che ai controlli in ingresso risultino avere una temperatura superiore a 37,5°.

Il lavoratore febbricitante non sarà inviato al pronto soccorso, ma dovrà indossare subito la Ffp2 e contattare il proprio medico curante. Qualsiasi sintomo influenzale dovrà in ogni caso essere comunicato «tempestivamente» al datore di lavoro. Stesse regole varranno per i lavoratori delle imprese che operano in appalto, come manutentori, fornitori, addetti alla pulizia o alla vigilanza.

Il datore di lavoro dovrà provvedere a sanificare periodicamente locali e postazioni di lavoro. Sanificazione che dovrà essere immediatamente effettuata in caso il dipendente risulti positivo al Covid. Le precauzioni igieniche, «in particolare per le mani», sono «obbligatorie».

Una novità importante riguarda gli orari di ingresso e di uscita, che dove possibile verranno scaglionati «per evitare assembramenti». L’ingresso agli spazi comuni come mense, spogliatoi, distributori di bevande o snack, saranno comunque «contingentati», «con la previsione di una ventilazione continua dei locali».

«Pur nel mutato contesto e preso atto del venir meno dell’emergenza pandemica, si ritiene – è scritto nel protocollo – che il lavoro agile rappresenti, anche nella situazione attuale, uno strumento utile per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, soprattutto con riferimento ai lavoratori fragili, maggiormente esposti ai rischi derivanti dalla malattia». Il nuovo protocollo resterà in vigore fino al 31 ottobre, se il quadro epidemiologico non richiederà di doverlo aggiornare prima.

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