Fidanzati uccisi a Pordenone, ex coinquilini di Giosuè ai raggi X

PORDENONE. Le loro parole saranno attentamente vagliate in quello che si annuncia come un doppio “controinterrogatorio” fiume. Questa volta, però, a condurre l’interrogatorio non saranno i magistrati ma la difesa.
Sarà una tappa fondamentale nell’ambito dell’indagine parallela che sta portando avanti l’avvocato Roberto Rigoni Stern, difensore di Giosuè Ruotolo il 26enne militare di Somma Vesuviana unico indagato per l’omicidio di Trifone Ragone e Teresa Costanza.
Entrambi i commilitoni erano stati iscritti nel registro degli indagati a fine settembre, solo come atto dovuto. «Per loro è stata presentata la richiesta di archiviazione ma dovranno comunque avere un loro avvocato per essere sentiti da noi – spiega Rigoni Stern –. Potranno avvalersi della facoltà di non rispondere ma stiamo preparando un consistente numero di domande per l’interrogatorio che si svilupperà a 360 gradi, ovviamente nelle forme prevista dal codice. Siamo convinti che la loro testimonianza possa risultare utile. Speriamo di poterli sentire già la prossima settimana».
Intanto, pur a fronte della pressione – anche mediatica – che continua a gravare su Ruotolo, Stern precisa che «Giosuè sta dimostrando anche in questi ultimi giorni una serenità che sorprende, pensando a quello che sta affrontando».
Ieri sera, infine, la trasmissione “Chi l’ha visto?” su Raitre si è soffermata sull’identikit di un giovane col berretto di lana in testa diffuso mesi or sono dalla polizia e somigliante a Giosuè Ruotolo.
E’ stato elaborato in Questura su segnalazione di Rossella, una docente pordenonese abitante in via Leo Gerolami, a due passi dal palasport.
Il pomeriggio del delitto, alle 17.15, stava portando a spasso il cane quando si è imbattuta in un giovane col berretto «blu o nero» che parlava con accento napoletano: «Dura la vita eh», le avrebbe detto. «Sì». «Ma bisogna andare avanti». «Bisogna andare sempre avanti». Meno di tre ore dopo Teresa e Trifone furono uccisi.
A precisa domanda, la docente ha però riferito di non poter affermare con sicurezza che quel giovane, poi descritto nell’identikit, fosse Ruotolo .
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