Fidanzati uccisi a Pordenone, i giudici: "La sera dell'omicidio Ruotolo era nel parcheggio del palasport"

Depositate le motivazioni della sentenza. Nelle ultime 90 pagine si entra nel dettaglio delle ragioni che hanno portato la Corte d'Assise del Tribunale di Udine alla condanna all'ergastolo, con isolamento diurno per due anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici.

PORDENONE. Giosuè Ruotolo «era presente nel parcheggio al momento dell'omicidio» della coppia di fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone, uccisi a colpi di pistola la sera del 17 marzo 2015.

Lo scrivono i giudici della Corte d'Assise del tribunale di Udine nelle 260 pagine di motivazione della sentenza con cui hanno condannato all'ergastolo con due anni di isolamento diurno il giovane di 28 anni, ritenendolo colpevole del duplice omicidio dell'ex coinquilino, il militare di Adelfia (Bari) e della sua fidanzata.

«Ogni diversa ricostruzione del tempo in cui Ruotolo si sarebbe mosso dal parcheggio, proposta dalla difesa - si legge in sentenza - prevede velocità della vettura illogiche di per sé e incoerenti con dati di fatto inequivoci».

La presenza dell'unico imputato sul luogo del delitto è uno degli indizi emersi considerati dai giudici e che «per la loro gravità, univocità e concordanza, consentono di attribuire - si legge ancora -, al di là di ogni ragionevole dubbio a Giosuè Ruotolo l'azione omicidiaria».

Le motivazioni si sviluppano per 256 pagine in cui viene sviscerata la vita di Ruotolo e dei suoi commilitoni.

Nelle ultime 90 pagine si entra nel dettaglio delle ragioni che hanno portato la Corte d'Assise del Tribunale di Udine alla condanna all'ergastolo, con isolamento diurno per due anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici.

«Ci vorranno giorni solo per leggere l'intero dispositivo - ha detto l'avvocato difensore Roberto Rigoni Stern - e solo al termine della verifica delle motivazioni potremo iniziare a predisporre il ricorso, che proporremo certamente.

Ruotolo era in attesa di questa documentazione perché ansioso di poter preparare l'appello e continua a professare la sua innocenza».

Le piste alternative per il delitto della coppia di fidanzati Teresa Costanza e Trifone Ragone «sono state tutte vagliate e sono del tutto prive di fondamento».

È il convincimento della Corte d'assise di Udine. Nelle motivazioni, per i giudici non sono elementi di contrasto agli indizi a suo carico «la circostanza che non sia stato possibile ricostruire il percorso dell'arma, le modalità con cui essa è pervenuta in possesso dell'imputato, considerato che si trattava di un'arma datata, che per tale ragione non era inserita in banche dati, con munizionamento commisto e dunque raccogliticcio».

La Corte non ritiene elemento di ambiguità neppure «il fatto che l'imputato non abbia avuto probabilmente il tempo di disfarsi anche dell'abbigliamento quando si trovava all'interno del parco San Valentino» e l'assenza di tracce sulla sua auto «a distanza di molti mesi dal fatto».

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