Fidanzati uccisi a Pordenone, i segreti di Giosuè in un foglietto

PORDENONE. Ancora i turbamenti sentimentali di Giosuè Ruotolo, durante i giorni e le settimane a ridosso del maledetto 17 marzo, al centro della scena. Le gelosie della fidanzata Rosaria, la “simpatia” di lui nei confronti di una collega soldatessa, tornano alla luce a ormai più di sette mesi dalla sera in cui Trifone e Teresa vennero uccisi.
Soltanto suggestioni mediatiche, “gossip retroattivo” o elementi in grado di contribuire a ricostruire un contesto dal quale far emergere un possibile movente, che al momento sembra difficile intravedere?
Una risposta potrebbe arrivare già la prossima settimana. Sì, perché gli inquirenti risultano intenzionati a risentire nei prossimi giorni una persona che nella sfera affettiva del giovane militare di Somma Vesuviana ha avuto almeno in passato un ruolo tutt’altro che di secondo piano: la collega di cui Giosuè si era invaghito.
Il contributo che le parole della soldatessa potrebbero dare all’indagine è ritenuto evidentemente dagli stessi investigatori non trascurabile. E non a caso, lo stesso pool difensivo di Ruotolo – l’avvocato Roberto Rigoni Stern e il consulente balistico Ezio Denti – ha confermato di aspettarsi che la donna venga sentita subito.
E ciò sebbene gli inquirenti l’avessero già sentita in passato. Quali ulteriori elementi potrebbero fornire le sue parole? Cosa potrebbe aggiungere a quanto già detto agli investigatori?
«Era stata sentita dalla magistratura, anche se non sappiamo esattamente quando, e tra l’altro è stato ribadito che tra lei e Giosué non c’è mai stato nulla. Al massimo hanno preso una pizza insieme» ha sottolineato ieri Ezio Denti.
Non è escluso che la stessa soldatessa possa essere sentita anche nell’ambito dei “controinterrogatori” che sta preparando la difesa: «Per il momento, però – ha precisato Rigoni Stern – la nostra priorità è sentire i due ex coinquilini che vivevano con Ruotolo nell’appartamento di via Colombo».
Nei prossimi giorni potrebbero essere sentiti dagli inquirenti anche altri commilitoni: da questo punto di vista c’è da rimarcare peraltro che l’attività di scandaglio degli investigatori allo scopo di far emergere dinamiche, simpatie e antipatie dell’ambiente militare in cui lavoravano Trifone e Giosué non si è mai interrotta in questi mesi.
Le traversie sentimentali di Giosuè, unico indagato per il duplice omicidio del 17 marzo, trovano riscontro anche in un “reperto” che è ora nelle mani dei magistrati. Si tratta di un foglietto nel quale Giosuè aveva appuntato frasi che esprimevano il suo stato d’animo, il suo disagio per il difficile rapporto a distanza con la fidanzata Rosaria, per le gelosie di lei.
L’esistenza di questo foglietto è emersa venerdì sera durante la trasmissione “Quarto grado” ed è stata confermata ieri da Rigoni Stern e Denti. Ruotolo ha spontaneamente consegnato alla Procura quel foglietto.
«Appunti d’amore su turbamenti che denotano la particolare gelosia della ragazza nei suoi confronti – hanno spiegato Rigoni Stern e Denti –. Lei viveva male la lontananza di Giosuè durante il suo periodo pordenonese, si trovava in uno stato di depressione e lui cercava di assecondarla e rassicurarla, su consiglio della mamma.
Lei era fragile e questa depressione l’aveva portata ad inventare delle storie improbabili per timore di perderlo. Il foglietto è stato valutato dagli inquirenti».
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