Fidenato sfida la Regione: «Non riuscirà a fermarci»
VIVARO. «Regione e Governo nazionale né rispettano la normativa e le sentenze dell’Unione Europea sugli Ogm né permettono alla ricerca italiana di restare al passo con quella internazionale. Un atteggiamento che si ispira a principi oscurantisti e antiscientifici. Una presa di posizione figlia dell’ignoranza scientifica e di fatto in antitesi con la volontà degli agricoltori italiani, che chiedono di accedere all’innovazione e considerano gli Ogm come un’opportunità, non una minaccia».
A sferrare un duro attacco alla politica, che starebbe negando l’accesso all’innovazione nel settore agricolo, sono stati il presidente di Futuragra Duilio Campagnolo e Giorgio Fidenato, leader di Agricoltori federati e protagonista della prima semina transgenica italiana (avvenuta l’anno scorso a Vivaro), cui hanno fatto eco anche altri esperti, intervenuti nel corso alla conferenza pro-Ogm di ieri a Vivaro, seguita da una manifestazione di agricoltori.
«Combatteremo questo neo-oscuratismo che sta investendo la Regione, pronta a varare una legge liberticida che contrasteremo in ogni sede - ha dichiarato Fidenato -. Il presidente Debora Serracchiani, tra l’altro ex deputato a Bruxelles, si riempie la bocca di europeismo, ma alla prima occasione dà dimostrazione del contrario. È una vergogna: quando l’Ue ha dato parere favorevole alla coltivazione di mais transgenico, la presidente ha fatto di tutto per metterci i bastoni tra le ruote».
A rincarare la dose è stato Umberto Tirelli, primario di oncologia al Cro di Aviano, che si è scagliato contro l’assessore regionale alle attività rurali e agroalimentari, Sergio Bolzonello, che «vuole bloccare la ricerca e costringere il Friuli all’angolo. In Europa si utilizza regolarmente mais Ogm, dopo una sperimentazione durata 15 anni, con studi condotti in 400 diversi atenei universitari e un investimento di 70 milioni di euro: è questo il dato scientifico cui deve guardare Bolzonello, che non deve ispirarsi a principi oscurantisti e anti-scientifici - ha evidenziato Tirelli -. Gli Ogm sono come il nucleare o l’elettromagnetismo: incutono paura, figlia dell’ignoranza scientifica, e quindi ci si scaglia contro di essi e si prova a vietarli. Non è possibile definire buono tutto ciò che è naturale: si pensi al gas radon».
La situazione dell’agricoltura italiana è stata definita paradossale da Campagnolo: «Siamo costretti a importare Ogm in quanto non siamo autonomi nel quantitativo necessario di mais da utilizzare in zootecnia - ha detto -, ma non abbiamo l’autorizzazione a utilizzare gli stessi semi disponibili all’estero, i quali generano un prodotto che, una volta giunto nel nostro Paese, è perfettamente legale».
L’avvocato Francesco Longo, docente di diritto ambientale e difensore di Fidenato nel processo Ogm, ha infine spiegato perché le norme dell’Ue sulla possibilità di utilizzo degli Ogm debbano essere rispettate dagli Stati membri: diversamente, si creerebbe concorrenza sleale tra le nazioni, favorendone alcune rispetto ad altre. «Si tratta di semi - ha spiegato - che sono stati sottoposti a severi controlli da parte di soggetti istituzionali pubblici e inseriti nel registro comunitario, dal momento che la loro compatibilità ambientale e scientifica è indubbia».
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