Fiera in vetrina a Venezia Il conto è di 100 mila euro

Pordenone, Zanolin denuncia: soldi buttati dalla finestra con la promozione alla Biennale. Il Ponte chiede di rivedere tutte le partecipazioni. Pedrotti: sbagliato svendere

PORDENONE. La promozione di Happy business to you alla Biennale di architettura di Venezia è costata alla Fiera di Pordenone circa 100 mila euro, quasi la metà del disavanzo di bilancio con cui l’ente si prepara a chiudere l’ultimo esercizio. Anche per questo, ma non solo per questo, la lista civica Il Ponte, con Gianni Zanolin, torna alla carica con il sindaco Pedrotti per chiedere un’accelerazione sull’innovazione di un sistema delle partecipate «che è sempre più debole».

E per questo chiede la convocazione della commissione bilancio con amministratori e revisori delle partecipate per avviare un confronto. «Valuterò se la procedura lo prevede – commenta il primo cittadino – e se politicamente sia opportuno farlo. Non credo, però, come vorrebbe il liberale Zanolin, che sia il momento di svendere le società».

La Fiera. Il caso più spinoso per Zanolin è quello di Pordenonefiere. E non solo perché l’amministratore delegato Alessandro Zanetti ha lasciato l’incarico e i soci dovranno sostituirlo. C’è la chiusura di bilancio che si preannuncia negativa – si parla di un deficit di circa 250 mila euro – ed «è stato approvato e concordato un programma di cassa integrazione. Saltati o in grandissima difficoltà i saloni delle macchine utensili, che garantivano gran parte degli utili – analizza Zanolin – non è credibile che Ortogiardino e Radioamatore siano in grado di sostenere da sole le attività che si svologono in viale Treviso. Tanto più che molte delle nuove manifestazioni non sembrano produrre utili, semmai perdite.

A queste si aggiungono scelte incomprensibili come una sponsorizzazione da 100 mila euro alla Biennale di Architettura di Venezia: soldi gettati dalla finestra. Non aver chiuso già molti anni fa la vecchia Campionaria ha portato a un’ultima edizione che ha compromesso l’immagine della Fiera stessa». Con queste premesse, «il Comune, in questa fase, preso atto che il valore delle sue azioni è precipitato, può permettersi di investire sulla Fiera?». Per Zanolin se intervenisse la Regione «l’autonomia della Fiera è perduta, forse la stessa Fiera: sarebbe un colpo duro per la città».

Mobilità. Al centro del ragionamento del Ponte anche Gsm, società che gestisce i parcheggi e che «aveva acceso mutui e assunto impegni partendo dall’idea di una domanda crescente di parcheggio, che si verifica non esistere. Come se ne esce? Chi ci mette i soldi?». E quali sono le prospettive di Atap, si chiede l’ex assessore di Bolzonello, se nonostante si annunciassero tempi duri, i soci della società del trasporto pubblico locale «hanno distribuito utili oltre ogni utile ragionevole, per utilizzarli in modo discutibile, ma non per investimenti?».

Rifiuti e acqua. Per quel che riguarda Snua, partecipata di Atap «non è vincolando i Comuni a scegliere comunque Snua, anche a fronte di prezzi non competitivi che l’azienda controllata da Atap potrà salvarsi». Oltre ai dati di bilancio, secondo Zanolin, andrà verificato lo stato patrimoniale. Su Gea, i cui conti sono a posto, incombe invece la Tares mentre su Hydrogea «la questione degli impianti di depurazione. A che punto siamo?».

Il Comune. Il sindaco, che sulle partecipate ha creato un gruppo di lavoro, con tanto di consulente già lo scorso anno, è dell’idea che la privatizzazione vada guardata con prudenza in questo momento. «Aprire le società ai privati può essere un percorso, ma non vendere le società che hanno prodotto alta qualità dei servizi. Anche perché, in questo momento vorrebbe dire svendere».

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