Finestre rotte e buchi nelle pareti, la protesta degli studenti dello Stringher: «Chiediamo più sicurezza a scuola»

In piazza Venerio 150 manifestanti, presenze al di sotto delle attese

Alessandro Cesare
FOTO PETRUSSI
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UDINE. Non si sentono ascoltati, rimarcano come le criticità evidenziate non siano state risolte, chiedono maggiore sicurezza. Sono gli studenti dell’istituto Stringher, che mercoledì 16 febbraio si sono ritrovati in piazza Venerio a Udine per far sentire la propria voce.

Una protesta in tono minore rispetto alle attese, visto che i partecipanti sono stati circa 150 a fronte di una previsione di più del doppio.

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Gli studenti dello Stringher scendono in piazza: «Finestre rotte o montate male, niente palestra e niente mensa»

Ma i ragazzi non si sono persi d’animo e, sotto l’occhio vigile di forze dell’ordine e polizia locale, hanno esposto le loro perplessità. «Quest’anno la situazione è peggiorata rispetto al recente passato – evidenzia Chiara Porcellini, rappresentante di una quinta classe –. Ad esempio sul fronte sicurezza. Qualche settimana fa abbiamo fatto una prova antincendio nel corso della quale sono emerse undici criticità, che ancora non sono state risolte. Inoltre ogni giorno ci troviamo a fare i conti con una trentina di finestre rotte, con l’assenza di alcuni pannelli nei soffitti e con veri e propri buchi nelle pareti. Lo ribadiamo, non ci sentiamo ascoltati».

La scelta di scendere in piazza è arrivata nella giornata di martedì, dopo un incontro con la dirigenza della scuola e con l’Edr, l’Ente di decentramento regionale che ha sostituito la Provincia di Udine nella gestione dell’edilizia scolastica. Un faccia a faccia che avrebbe dovuto scongiurare lo sciopero, ma che in realtà ha finito per rivelarsi infruttuoso, a detta degli studenti.

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Non per tutto, però, visto l’annuncio che dall’inizio di marzo i ragazzi dello Stringher avranno a disposizione un bus per spostarsi nella palestra di via Aspromonte. «Questa è certamente una buona notizia – rimarca Porcellini – ma non risolve il problema relativo al fatto che un istituto come il nostro sia senza una palestra, dovendo appoggiarci ad altre realtà scolastiche cittadine. Per non parlare poi della mensa: un alberghiero che costringe i suoi alunni a mangiare all’aperto, sulle scale o in auto per l’indisponibilità di spazi adeguati, è un’assurdità».

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Porcellini ci tiene a sottolineare come l’intento dei ragazzi non sia quello di denigrare l’attuale dirigenza scolastica, ma di sollevare i problemi per arrivare a una loro risoluzione: «Ci sono criticità che si trascinano ormai da anni, nati prima dell’arrivo dell’attuale dirigente».

I primi ragazzi raggiunto la piazza poco prima delle 9. Il numero è cresciuto con il passare delle ore, senza però riuscire a riempire gli spazi a disposizione (lo Stringher è una scuola che può contare su 900 studenti). Tra un intervento e l’altro, è stato esposto anche qualche cartello: “Più ascolto e meno individualismo”, “Studenti in piazza per una scuola più sicura”, “La scuola sì, ma non così”. Ciò che i rappresentanti dei ragazzi (presente anche la sigla Uds) chiedono, è la costituzione di una commissione paritetica di istituto sull’edilizia scolastica, una di bilancio oltre a un tavolo di lavoro con dirigente scolastico, Edr e Comune per affrontare, di volta in volta, le diverse problematiche.

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