Finisce a botte e coltellate la lite fra compaesani
MUZZANA. Una banale discussione in strada degenera in una lite furibonda e fra due compaesani, che se la danno di santa ragione, spunta prima un bastone e poi un coltello.
È stato grazie a una segnalazione del personale ospedaliero e allo scrupolo investigativo dei carabinieri che è affiorata la verità sulle ferite sospette che due trentenni di Muzzana hanno esibito al pronto soccorso al quale si sono presentati in tempi diversi nel pomeriggio di sabato.
Sono arrivati in ospedale con mezzi propri, uno dopo l’altro.
Il primo presentava una serie di ematomi, che potevano anche passare come l’estrema conseguenza di una brutta caduta, l’altro però aveva alcune ferite da taglio che hanno suscitato subito molti interrogativi fra il personale ospedaliero, poco propenso a lasciarsi persuadere dalle motivazioni addotte da ambedue.
E così è scattata la segnalazione alle forze dell’ordine.
È stato grazie all’intervento dei carabinieri della stazione di Palazzolo, affiancati poi dai colleghi del Nucleo radiomobile di Latisana, che è emersa la verità su quanto è successo fra i due muzzanesi feriti. Non c’è voluto molto ai militari dell’Arma per capire che le vicende dei due muzzanesi erano strettamente intrecciate e che dietro a quelle ferite c’era stato un burrascoso confronto.
E dopo un po’ sono arrivate le ammissioni: all’origine di tutto ci sarebbe stato un diverbio scoppiato in paese. Una discussione iniziata per strada, verso le 14 all’esterno dell’abitazione di uno dei due, cominciata a parole e condita da insulti. E poi si è passati alle mani, o meglio al bastone, che uno dei due ha impugnato menando colpi a destra e a manca e centrando il rivale in diverse occasioni. Quindi è spuntato un coltello, e dopo qualche fendente è sgorgato il sangue.
È a quel punto, prima che il peggio potesse accadere, che la serie di violenze si è interrotta. L’uomo accoltellato si è rifugiato presso la propria abitazione per cercare di tamponarsi le ferite, quindi ha deciso di recarsi al pronto soccorso per arrestare l’emorragia di sangue.
Dopo un breve confronto con i carabinieri la verità è emersa. Rispondendo alle domande dei militari i due si sono lanciati reciproche accuse circa l’origine di quella lite. Inutile dire che alla fine per ambedue è scattata una denuncia per lesioni personali.
Fortunatamente, per entrambi il quadro clinico non era grave: i medici hanno formulato una prognosi di due settimane per l’accoltellato, mentre per l’altro sono state diagnosticate lesioni guaribili in cinque giorni.
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