Fiori e ortaggi rari: è quello di Gianni l’orto delle meraviglie

GEMONA. Su una parte di solco ci sono venti metri di patate di Colfiorito, sugli altri venti un’altra tipologia di origine ucraina. Entrambe le qualità sono appositamente segnalate con una etichetta. E accanto cresce il “colrabi”, una varietà di rapa ormai scomparsa, le cui semenze sono state recuperate in Carnia. E poi ci sono le zucchine rialzate, quelle che un tempo venivano messe nei campi di mais: il quel caso, sull’etichetta c’è scritto “Baisar”, dal nome della famiglia che gli ha fornito i semi.
C’è un po’di tutto in quell’orto in via Trasaghis, dove il proprietario Gian Francesco Gubiani, 70 anni, sperimenta da anni centinaia di semi e qualità diverse di verdura, ma anche olive e frutta. «Ho iniziato per passione alla fine degli anni Settanta – racconta –: mi piace provare semenze diverse e poi capire quella che viene meglio nel mio terreno in quanto a produttività, sapore, resa. All’orto ci lavoro tutto l’anno, anche d’inverno: in tutte le stagioni ci sono le tempistiche più adatte per piantare i diversi ortaggi e d’inverno ho la mia piccola serra, riscaldata, dove preparo le piantine che metterò nell’orto in primavera».

Gianni, come lo chiamano in paese, porta avanti da decenni la sua passione, anche facendo corsi di orticultura per la produzione domestica, insegnando trucchi e curiosità che ha pure raccolto in un libro del quale sta preparando la terza ristampa.
La sua raccolta di semi è infinita e nei piccoli barattoli accuratamente etichettati c’è davvero di tutto: diverse qualità di pomodoro, ravanello, anguria, carciofi, ma anche il broccolo calabrese, i bavicchi, il radicchio di Mantova. E poi tanti altri vasetti che portano il nome della persona o della famiglia che gli ha fornito quel seme. «Provando diverse qualità – spiega Gianni – si scoprono le potenzialità degli alimenti: per esempio, i semi di zucca ucraina non hanno la scorza e sono più facili da consumare. O il “fagiolino del Trasimeno”: è stato eliminato da tempo dalla produzione industriale perché ha meno resa del borlotto, ma è molto più leggero».
A Gianni, oltre alla sperimentazione nel suo orto, piace leggere e informarsi. E così oltre a comprendere le potenzialità benefiche delle diverse qualità di ortaggi, scopre anche quali fiori (che cura nella sua piccola serra esterna) utilizzare per allontanare parassiti e larve, senza l’utilizzo di agenti chimici.
E sono sempre più persone a rivolgersi a lui, per chiedere consigli alla sua vasta conoscenza. «Ultimamente ho fatto anche un piccolo orto in terrazzo, come si fa nelle aree cittadine: la gente mi chiede come seminare in quel contesto. Per poter rispondere, è ovvio, devo prima sperimentare».
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