Firme: ricorso e querela, il centrodestra non molla

Il voto a Udine, Ioan: appelleremo al Consiglio di stato la sentenza del Tar che dà ragione al Pd. «Raccoglierò sottoscrizioni per la prossima campagna e le autenticherò nel 2018»
Udine 4 Maggio 2013 allestimento seggi Copyright Petrussi Foto Press/Turco
Udine 4 Maggio 2013 allestimento seggi Copyright Petrussi Foto Press/Turco

UDINE. Chi pensava che il centrodestra dopo aver visto rigettare il ricorso presentato al Tar per contestare la regolarità di 33 firme di accettazione di candidatura del Pd, avesse seppellito l’ascia di guerra si sbagliava. «Non solo ricorreremo al Consiglio di Stato, ma presenteremo anche querela di falso in sede civile nei confronti del consigliere autenticatore, Carlo Giacomello e, nei prossimi giorni, organizzeremo un’iniziativa clamorosa» assicura il portavoce del centrodestra in consiglio comunale, Adriano Ioan, lasciando intendere che inizierà a raccogliere le firme per la lista di Identità civica che presenterà alle prossime elezioni comunali rinviando le autentiche al 2018.

La questione, insomma, è tutt’altro che archiviata. Il centrodestra resta convinto che l’autentica delle firme doveva essere contestuale alla sottoscrizione del documento. Ecco perché Ioan intende dimostrare, con la raccolta anticipata delle firme per le prossime elezioni, che «diversamente dalla legge in vigore, la sentenza del Tar consente di raccogliere le firme e di autenticarle in un secondo momento».

Ma non è ancora tutto perché nella battaglia contro il centrosinistra, Ioan inserisce pure la richiesta di convocazione di una seduta straordinaria del Consiglio comunale per discutere la modifica statutaria sulla riduzione del numero di assessori. «Questo perché il sindaco Honsell in campagna elettorale si è impegnato a farlo» aggiunge il leader del centrodestra facendo notare che le previste dimissioni degli assessori dal consiglio favoriranno l’ingresso di 9 non eletti e l’aumento dei costi della politica. Senza tener conto che, sono sempre le parole di Ioan, «in questo modo non si rispetta la volontà popolare che non ha premiato gli esclusi».

Dello stesso avviso il capogruppo di Identità civica, Loris Michelini: «In commissione Statuto, i rappresentati del Pd, di Sel e della lista Innovare con Honsell sulla riduzione del numero degli assessori si sono messi di traverso. Come sempre - rincara il capogruppo - il sindaco e la sua maggioranza non realizzano quello che annunciano». Anche Michelini ripete che il centrodestra ricorrerà in Consiglio di Stato per tentare di ribaltare il verdetto del Tar secondo il quale nella discrepanza tra la data di sottoscrizione e quella di autentica di 33 candidature nel Pd non c’è alcuna irregolarità.

Inutile dire che il centrodestra non intende accogliere l’invito ricevuto dal segretario cittadino del Pd, Hosam Aziz, di archiviare la stagione dei ricorsi e per prendere atto della sconfitta elettorale. «Neanche per sogno» risponde Ioan secondo il quale «è inutile prendersela con Piergiorgio Bertoli solo perché è uno dei firmatari del ricorso al Tar, Bertoli - rimarca il già candidato sindaco - ha dietro il sostegno di tutto il centrodestra». E a palazzo D’Aronco il centrodestra non ha alcuna intenzione di fare sconti. Lo conferma la richiesta di convocazione di una seduta straordinaria del consiglio comunale per discutere la modifica statutaria sul numero degli assessori, una modifica che, di fatto, i partiti di maggioranza hanno già bocciato. Perché se effettivamente gli assessori si dimettono da consiglieri è impensabile che, a metà mandato, escano dall’esecutivo.

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