Fitofarmaci, nuovi limiti per evitare liti tra vicini

SAN VITO. Una norma che vuole prevenire equivoci, se non vere e proprie liti tra vicini di casa, visto che questi episodi a San Vito non mancano.
E’ quella introdotta, con l’approvazione in consiglio comunale delle modifiche al regolamento di polizia rurale, all’articolo 54, che parla di erogazione di prodotti fitosanitari.
La novità, in sostanza, è che il proprietario di un giardino, di un orto o di un terreno agricolo, prima di effettuare trattamenti sulle piante o le colture, deve avvertire il proprio vicino almeno 12 ore prima.

«Una regola che di per sè dovrebbe essere già prevista dalla buona educazione – osserva l’assessore all’Ambiente, Andrea Bruscia –, ma molte persone non la osservano, magari in quanto ci sono già screzi tra vicini. Così abbiamo pensato di inserire una norma, in modo che non ci siano equivoci».
Non mancano i casi di proteste, per esempio al comando di polizia locale, sulla mancata segnalazione del fatto che si disperdano prodotti o concimi sul verde ornamentale o i campi dei vicini. Altro caso frequente, soprattutto durante la stagione estiva, le lamentele per gli odori che entrano in casa, attraverso le finestre, dalla proprietà del vicino.
L’obbligo di avvisare i vicini dell’utilizzo di prodotti fitosanitari riguarda le zone 1 (area urbana) e 2 (prima area periferica). Le sanzioni alle numerose disposizioni dell’articolo 54, compreso dunque il preavviso ai vicini, vanno dai 100 ai 600 euro.
L’articolo elenca una mole di prescrizioni che in genere hanno l’obiettivo di imporre precauzioni nella dispersione di insetticidi, fungicidi, diserbanti, anticrittogamici e via dicendo, evitando che raggiungano edifici e luoghi naturali protetti vicini.
Ci sono determinate distanze e condizioni da rispettare e i trattamenti devono essere eseguiti in assenza di vento, prima delle 10 e dopo le 17.
Le numerose modifiche al regolamento di polizia rurale sono state approvate dal consiglio comunale dopo un lungo percorso. Tra i cosiddetti portatori di interessi intervenuti nel dibattito, anche la Coldiretti, che però nei giorni scorsi ha reso note le sue perplessità sul documento finale.
Il Comune non avrebbe recepito, secondo l’associazione di categoria, alcune indicazioni proprio sullo spargimento di prodotti fitosanitari, nonché sullo smaltimento di effluenti zootecnici. Tanto da valutare il regolamento, in alcuni punti, «molto distante dalle reali esigenze delle imprese agricole».
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