Fiume Veneto, viabilità e commercio: i due nodi di un centro che pensa in grande

FIUME VENETO. Risolvere i problemi legati alla viabilità, in particolare in relazione a viale della Repubblica, per rivitalizzare un commercio soffocato dall’apertura del centro commerciale e di diversi ipermercati, con l’obiettivo di fondo di trasformare un comune dormitorio in una collettività. Fiume Veneto ha di fronte a sé sfide importanti, che in alcuni casi risalgono a decenni fa, partite decisive per il futuro del territorio.
Un dato positivo, un elemento da cui partire è la buona tenuta delle tre zone produttive, Area nord e le aree di Praturlone e Cimpello, dove sono insediate in prevalenza attività artigianali.
La diversificazione produttiva, in ogni caso, è buona e sono presenti alcune eccellenze che rappresentano il fiore all’occhiello del comune. Allo stesso modo, i servizi sono discreti e, nonostante la scarsa partecipazione della maggioranza dei cittadini alla vita sociale, l’associazionismo è radicato.
I punti di forza, insomma, non mancano, ma serve altro per raggiungere un livello superiore di qualità della vita. Perché se è vero che tanti arrivano a Fiume Veneto da fuori, in molti lo fanno perché qui il prezzo delle case e degli affitti è più basso rispetto ad altre realtà limitrofe. Ecco allora che risolvere le questioni aperte significherebbe crescere, vorrebbe dire migliorare in modo globale.
I nodi della viabilità
Viale della Repubblica è un problema con cui hanno dovuto fare i conti le amministrazioni comunali susseguitesi negli ultimi 50 anni. La soluzione starebbe nella realizzazione di una circonvallazione, in modo da ridurre il traffico lungo il viale e trasformarlo – mantenendolo aperto alla circolazione – in una sorta di “salotto”.
«In passato si sono perse le risorse (9 milioni di euro) per realizzare un percorso alternativo a viale della Repubblica – dice il sindaco Christian Vaccher –. È successo perché non c'è stata continuità tra le due amministrazioni che avrebbero dovuto gestire l’opera: per evitare che riaccada, cercheremo di avviare un percorso condiviso con il consiglio comunale».
Il tracciato definito alcuni anni fa, però, non è più ipotizzabile, vista l’urbanizzazione di alcune zone dove sarebbe dovuta passare la circonvallazione. Viale della Repubblica non è l'unico punto critico della viabilità locale. Anche gli ingressi ai paesi, complessivamente, necessiterebbero di interventi di messa in sicurezza.
Commercio da rilanciare
L’apertura del centro commerciale Emisfero (ora ribattezzato Granfiume) ha messo in ginocchio il commercio fiumano. Il settore vive un momento difficile, accentuato dagli anni più duri della crisi. A Bannia e Praturlone, oltre a bar e locali, non ci sono attività.
A Fiume Veneto la diversificazione sarebbe buona, ma il richiamo della grande struttura è ancora forte per tanti consumatori. Cosa fare per rilanciare il commercio locale? Una serie di incentivi potrebbero aiutare, ma non bastare.
Serve una politica chiara, conscia della presenza del centro commerciale e di tanti ipermercati, ma non per questo arrendevole. La sfida è molto complessa, ma se non si riuscirà a invertire il trend, il rischio è di assistere a un ulteriore impoverimento del tessuto commerciale.
Servizi di buon livello
Positiva è la qualità dei seriizi, anche se esistono tensioni legate a quello idrico. Le bollette che i cittadini stanno ricevendo in questi giorni, presentano un aumento medio del 10 per cento, superiore al 4 per cento ipotizzato da Livenza Tagliamento Acque.
A Fiume Veneto, inoltre, c’è grande attenzione rispetto alla presunta acquedotizzazione del territorio, situazione che interesserebbe tutta la regione, ma che qui – considerata la ricchezza di corsi d’acqua – viene vista con particolare astio.
La raccolta rifiuti, invece, funziona bene, al pari dei servizi erogati dal Comune, anche se non mancano proteste. Fare un passo in più, innalzando la qualità delle prestazioni erogate ai cittadini, porterebbe il Comune a contribuire significativamente alla creazione di un più alto senso di appartenenza.
L’offerta culturale
Positiva anche l’offerta culturale della città. Poche settimane fa, tra l’altro, è stata inagurata la nuova biblioteca.
Il taglio del nastro ha concluso un percorso tortuoso: l’opera, voluta dall’amministrazione Borlina, con un contributo di 1,6 milioni di euro. L'’ter era proseguito con la giunta Cella ed è stato portato a termine dall’esecutivo.
Iter non privo di difficoltà: tre le situazioni che hanno rallentato la consegna della struttura. Prima, nel 2013, era stato il patto di stabilità a bloccare la fase progettuale, quindi erano subentrati altri due problemi.
Da un lato, l'associazione temporanea di imprese che ha costruito la biblioteca ha avviato un contenzioso col municipio per maggiori costi, spese che il Comune non vuole sostenere: è in corso una causa.
Infine, per consentire l'acquisto degli arredi, bloccato anche in questo caso per i vincoli del patto di stabilità, si era resa necessaria una norma “sblocca arredi” inserita dalla Regione nell’ultima finanziaria.
La realizzazione del nuovo polo culturale, in considerazione delle difficoltà che ha dovuto affrontare, è stata oggetto di polemiche da parte, in particolare, di Pd e della civica Flumen. Il patrimonio librario è composto da 29 mila volumi.
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