Focolaio a Caneva, altri 7 in rianimazione: il contagio da una suora venuta da Bergamo

In provincia di Pordenone sono saliti a 45 i casi di positività al coronavirus. Il dato è riferito a ieri alle 17 ed è stato fornito dal ministero della Salute.
LA MAPPA DEI CONTAGI PER REGIONE E PER PROVINCIA - AGGIORNAMENTO IN TEMPO REALE
Il focolaio di Caneva. Altre 7 persone in rianimazione al confine tra Friuli e Veneto. Un cluster su cui si stanno concentrando le autorità sanitarie delle due regioni. La cerchia delle persone che giocavano a carte nella sede dell’associazione ex minatori a Fratta di Caneva, frequentata dal sacilese di 83 anni deceduto e da un conoscente canevese in terapia intensiva a Udine, continua a preoccupare. «Persone che hanno giocato a carte, di Orsago, Caneva e San Fior, si sono contagiate tra loro – ha confermato ai microfoni della Rai il direttore generale dell’Ulss 2 veneta, Francesco Benazzi –. Di queste, sette sono in terapia intensiva nell’ospedale di Conegliano».
Casi anche nella vicina Cordignano. Quale sia stato il “paziente zero” rimane un mistero. «Non siamo untori – ha ribadito l’avvocato Barbara Martinuzzo, presidente dell’Associazione italiana ex minatori a Fratta di Caneva –. Sia chiaro anzi che siamo stati noi i primi a chiudere di nostra spontanea volontà già mercoledì della scorsa settimana per precauzione, diversi giorni prima che vi fosse l’obbligo, sia per nostra tutela che dei soci. Il nostro è un circolo privato con tanti soci.
Quando abbiamo saputo informalmente che il primo ricoverato di Orsago era venuto qui, tempo prima, solo una volta, siamo stati noi a chiedere informazioni. Ho chiamato dal 1500 l’azienda sanitaria e non ho avuto alcun tipo di indicazione. Una settimana fa l’azienda di prevenzione di Pordenone ci ha chiesto di ricostruire i contatti avuti da un altro socio risultato contagiato. Ricevo tante telefonate, nessuno di noi ha sintomi, mio marito sta bene, le socie collaboratrici stanno bene. Ii contagiati facevano parte di una compagnia che frequentava tutta una serie di altri posti della zona, dove fanno gare di briscola».
La suora dI Bergamo. Preoccupano i casi anche a Valvasone Arzene e a San Martino: qui sono una decina i pazienti positivi, con decine di persone in quarantena. L’origine, per quanto riguarda San Martino? Una suora arrivata da Bergamo, che ha partecipato a un convegno religioso in provincia. Positiva, dopo quell’evento, una donna residente in paese, collegata al militare dell’Aves Rigel poi risultato positivo a Casarsa. In isolamento oltre 100 militari, colleghi dell’elicotterista infettato. A Valvasone, invece, il contagio primario ha riguardato un dipendente di una cantina della provincia. Tra le persone in isolamento, anche un medico di medicina generale entrato in contatto con un paziente positivo.
Pordenone e Sacile. A Pordenone oggi sarà sanificato il quarto piano dell’Azienda sanitaria al Bronx dopo i casi di positività a Inps e Asfo. A Sacile tre casi di positività nella zona nord. Tante le famiglie in quarantena dopo che un medico di medicina generale era risultato positivo al test: come da prassi, è scattato l’isolamento per le molte persone entrate in contatto con lui.
Qui Fiume Veneto. Con un messaggio su Facebook, il sindaco Jessica Canton ha annunciato il terzo caso di contagio a Fiume Veneto, collegato ai casi precedenti. Ha anche detto che l’assessore Maurizio Ramponi, risultato positivo nei giorni scorsi, è in rapida ripresa.
Proteste in Base. I sindacati Fisascat Cisl e Uiltucs hanno denunciato il comportamento dei vertici americani della Base di Aviano. Qui, secondo loro, sono a rischio i dipendenti italiani «lavorano senza il rispetto delle distanze e dei dispositivi individuali». Segnalate anche famiglie Usa, ancora numerose, che vanno a fare la spesa. Chiusa, invece, la mensa. «Il Comando Aeroporto Aviano e il 31° Fighter Wing – ha replicato la Base – seguono le indicazioni del decreto del presidente del consiglio dei ministri e delle direttive delle forze armate».
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto