Folla a San Daniele per il via ad Aria di festa

Serracchiani: «La kermesse del prosciutto valorizza chi sa lavorare onestamente». Poi la madrina Luisa Ranieri taglia a mano la prima fetta
San Daniele 28 Giugno 2013. Inaugurazione Aria di Festa. Copyright Petrussi Foto Press
San Daniele 28 Giugno 2013. Inaugurazione Aria di Festa. Copyright Petrussi Foto Press

SAN DANIELE. Alle 19 e 40 il taglio rigorosamente a mano della prima fetta di San Daniele, da parte della madrina, ha dato ufficialmente il via alla 29ª edizione di “Aria di festa”. Un’inaugurazione freddina soprattutto dal punto di vista climatico, ma anche per l’intrattenimento: autorità e vertici del Consorzio del prosciutto hanno iniziato infatti senza Luisa Ranieri, arrivata con mezz’ora di ritardo. Una donna splendida, sorridente avvolta da un tubino nero corto molto elegante. Salita sul palco, ha salutato l’affollata piazza.

C’ha pensato poi il gastronauta Davide Paoloni ad aiutarla a rompere il ghiaccio incalzandola con alcune domande sul suo rapporto con il cibo e, in particolare, con la fettina rosa. «Mi piace mangiare tanto e poi fare penitenza. Da campana vado forte su tutti i primi piatti». E il San Daniele, con cosa lo abbineresti? «Con la mozzarella: è la morte sua». Poche frasi simpatiche ma poi, al momento del taglio, ha posato la fettina sul tagliere senza nemmeno assaggiarla.

Come detto, dunque, è toccato al direttore Mario Cichetti, al presidente Dukcevich e alle autorità aprire la cerimonia. Tante le autorità, soprattutto regionali: dalla presidente Debora Serracchiani al vice Sergio Bolzonello all’assessore Maria Grazia Santoro, al presidente del Consiglio Franco Iacob, al consigliere Enio Agnola. Per la Provincia Leonardo Barberio.

Dopo i saluti del sindaco Paolo Menis, l’intervento del presidente della Regione. «Una grande occasione di festa – ha detto Debora Serracchiani –, ma un’occasione per valorizzare chi pensa a promuovere l’agroalimentare in modo onesto, qui è la nostra fotografia migliore». Chiaro il riferimento alle vicende che hanno travolto la Cospalat. Per Dukcevich, «lavorando duro si risente molto meno della crisi».

Quindi, il tradizionale appuntamento con la premiazione dei tre migliori bianchi, giudicati nell’ambito di Friulano & Friends, da parte di Mirko Bellini, direttore generale dell’Ersa. Sono risultati, come Friulano, quello dell’azienda del Collio Bosc, Sauvignon quello della cantina Venica e Pinot bianco, ovviamente, visto che vince da tre anni, quello dell’azienda Toros. Un premio tutto friulano ai vincitori: un mosaico realizzato dalla scuola di Spilimbergo.

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