Fondi per la campagna elettorale, indagine a Udine
UDINE. Esiste la possibilità che nel corso della recente campagna elettorale per le regionali importanti società private abbiano finanziato occultamente alcuni gruppi politici o, meglio, singoli candidati? La risposta è sì secondo una lettera anonima assai dettagliata che è stata spedita a undici qualificati destinatari, fra i quali figura anche la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Udine.
Nella missiva, spedita probabilmente da un dipendente di una società friulana molto nota, si snocciolano circostanze e avvenimenti accaduti nel clou della campagna elettorale, quando quasi tutti i gruppi politici si presentarono agli elettori con manifestazioni pubbliche e cene i cui costi sarebbero stati sostenuti in maniera impropria, secondo la lettera, anche da questa importante società di servizi.
Nel testo si citano candidati e avvenimenti precisi. Il circostanziato riferimento a persone candidate e a fatti specifici è stato ritenuto quantomeno interessante dalla Procura della Repubblica che, contrariamente a quel che fa di solito con gli esposti anonimi, che vengono cestinati, ha deciso di approfondire la vicenda. Si tratta di millanterie, di strumentalizzazioni, bugie o c’è un qualche fondamento?
La lettera non si ferma alla politica, ma prende in considerazioni anche aspetti gestionali della società, rivelando un livore personale da parte dell’autore nei confronti dei vertici ai quali vengono imputati compensi eccessivi e una gestione personalistica delle risorse anche tramite l’utilizzo di un numero cospicuo di carte di credito afferenti a società collegate. Vero o falso che sia, ieri agenti della Digos hanno acquisito gli originali della lettera su disposizione della Procura, il cui procuratore aggiunto Raffaele Tito è da anni impegnato nella repressione dei reati di questo genere.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto