Forni di Sotto senza rete e qualche imprenditore va a collegarsi in Veneto
UDINE. Se un imprenditore decide di installarsi nella zona industriale di Forni Sotto deve sapere che nel comune carnico non è disponibile neppure la rete Adsl. Deve armarsi di santa pazienza e investire tempo e denaro per installare l’antenna satellitare. Da queste parti per fare un bonifico in Home banking si impiegano anche ore. Lo sanno bene le aziende già insediate che continuano a sollecitare l’installazione della fibra, ma dai gestori si sentono ripetere che non se ne parla fino al 2021. Ecco perché chi ha una filiale a Calalzo, in Veneto, si attrezza per effettuare le operazioni programmabili in Cadore. Questo è solo un esempio dei disagi che le aziende devono affrontare in una zona dove la rete ultraveloce potrebbe diventare motore di sviluppo. Da queste parti si viaggia a passo di lumaca e quindi non mancano le segnalazioni dei lettori nell’ambito dell’inchiesta di Noi Mv sull’efficienza della banda larga in Friuli.
Il primo a far notare che a Forni di Sotto manca addirittura l’Adsl e che la velocità di collegamento a Internet è primordiale, è stato il consigliere comunale, già candidato sindaco, Luca Nassivera (Insieme per il futuro par For). «Qui si viaggia con la chiavetta collegandosi alle antenne della telefonia mobile a meno del minimo sindacale», spiega Nassivera in veste di geometra privilegiato perché avendo uno studio anche a Tolmezzo effettua le operazioni online esclusivamente dal capoluogo carnico. «Da Forni di Sotto non posso spedire immagini e disegni, sono troppo pesanti e non partono», aggiunge convinto che l’isolamento online rischia di disincentivare anche il turismo. «I turisti si lamentano e cambiano località.
Gli studenti sono in difficoltà come pure gli imprenditori. Non tutti hanno la consapevolezza di quanto importante sia poter contare su una rete Internet efficiente, basti pensare che anche i gestori delle malghe lamentano l’assenza visto che pure il formaggio si prenota online». La battaglia per Internet veloce non è nuova per Nassivera. Assieme a “Pro Carnia”, l’associazione creata da Michele Gortani 100 anni fa, il geometra da tempo si fa portavoce dei disagi dei cittadini che lamentano l’isolamento online. «A Forni di Sotto – continua – anche la scuola è priva di rete: il Comune non ha ancora effettuato il ponte wifi. La Regione cede le reti in concessione ai privati che hanno cinque anni di tempo per garantire i servizi ai cittadini. Noi come “Pro Carnia” vorremmo interagire per monitorare i tempi».
Gli imprenditori però non possono aspettare. Chi può farlo sfrutta le sedi venete o tolmezzine, mentre gli altri si attrezzano come possono. «Abbiamo installato l’antenna parabolica andando incontro a ulteriori costi», spiegano alla Dolomiti sport srl ricordando che il noleggio dell’antenna costa, Iva inclusa, circa 120 euro a bimestre. Chi vuole lavorare non può fare diversamente.
Forni di Sopra
E chi pensa che a Forni di Sopra, nota località turistica situata a pochi chilometri di distanza da Forni di Sotto, vada meglio si sbaglia. Lo sa bene Massimiliano Anziutti, il responsabile tecnico di beanTech, l’azienda che continua a fare dell’innovazione la sua sfida: «A Forni di Sopra, nel cuore delle Dolomiti friulane, patrimonio Unesco – scrive nella segnalazione – non riesco neppure a collegarmi per avviare il test della velocità. Sono un cliente Vodafone e qui il 4G è un miraggio. Non posso utilizzare il cellulare per la connettività dati. Solo Wind garantisce una connettività a una velocità sufficiente».
Ma non è ancora tutto perché Anziutti aggiunge: «Altro che banda larga qui non arriva neppure l’Adls. Il wifi regionale è disponibile solo nel raggio di 200 metri dal municipio e per collegarmi devo sedermi sulla panchina in piazza, ma lo fanno in troppi e la rete collassa. In alta stagione le reti mobili sono congestionate e per leggere le e-mail devo alzarmi presto la mattina prima che la banda si saturi».
Anche Anziutti si sofferma sulla possibilità economiche che potrebbe offrire la rete Internet ultra veloce in montagna. Cita l’Estonia, «un Paese coperto di foreste con isole quasi disabitate fornito, ovunque tu vada, di rete wireless gratuita e ad alta velocità da poter utilizzare», e poi conclude: «Non serve essere un economista per capire che con la diffusione delle tecnologie e quindi con la riduzione del “digital divide” è possibile favorire lo sviluppo economico e permettere alle aziende di inviare una fattura elettronica alla pubblica amministrazione. Passaggio quest’ultimo obbligatorio, ma se non posso connettermi a Internet come faccio?».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto