«Forse la Pozzuolo resta a Gorizia»: il ministro ci sta pensando
GORIZIA. La brigata “Pozzuolo del Friuli” potrebbe restare a Gorizia. Non è un sogno impossibile secondo quanto emerso dal faccia a faccia tra il ministro della difesa, Mario Mauro e il sindaco, Ettore Romoli.
Un “blitz” romano dall’esito incoraggiante, secondo quanto confermato da Romoli il quale, peraltro, non ha aggiunto ulteriori ragguagli: «Mi sono impegnato, per il momento, a mantenere il riserbo visto che adesso sarà il ministero a dover procedere con le verifiche del caso in modo da trovare una soluzione – ha premesso ieri il sindaco -. Quindi bocche cucite, ma intanto non posso che valutare positivamente la disponibilità del ministro Mauro ed il suo impegno a tenere conto anche dell’interesse della nostra città».
Dopo l’incontro è stata diramata una nota ufficiale nella quale si precisa che «il sindaco ha incontrato il ministro della Difesa al quale ha illustrato le problematiche inerenti la riorganizzazione delle unità dell’esercito (riorganizzazione nell’ambito della quale è previsto lo scioglimento della “Pozzuolo”, ndr) presenti nella zona. Il ministro ha confermato il suo impegno ad approfondire la problematica e ad individuare le soluzioni più razionali nell’interesse di tutti».
Quell’“interesse di tutti” certifica, insomma, che il ministro si impegna a trovare soluzioni che tengano conto anche delle istanze che arrivano dalla città di Gorizia dove, come noto, si rischia una grave perdita sotto il profilo demografico ed economico: sul territorio risiedono 400 famiglie per un totale di almeno 1200 persone la cui presenza è legata all’attività dei reparti alle dipendenze della “Pozzuolo”, a cominciare dal Comando di brigata, sito nella caserma “Guella” di piazza Cesare Battisti, e dal Reparto comando e supporti tattici dislocato nella “Montesanto” di via Trieste.
Non è detta, insomma, l’ultima parola. Nelle prossime settimane il ministero verificherà le possibilità di un mantenimento integrale dei reparti a Gorizia e parallelamente si valuterà l’eventualità di trasferire nel capoluogo isontino un nuovo reparto ancora da individuare qualora non si riuscisse ad evitare l’addio della “Pozzuolo”. Prematuro azzardare previsioni.
Un mese e mezzo fa, nell’ambito di un’interrogazione parlamentare presentata dal senatore di Scelta civica, Alessandro Maran, era stata messa per la prima volta nero su bianco la data entro la quale è previsto lo scioglimento della brigata: 31 dicembre 2013. I tempi, insomma, sono strettissimi.
Quanto alle possibili “new entry” per continuare a garantire una presenza militare a Gorizia si era parlato del 2° Reggimento di cavalleria di Villa Opicina, attualmente ospitato in una struttura inadeguata e fatiscente. Soluzione caldeggiata anche nell’interrogazione di Maran. Meno concreta la possibilità di un trasferimento del Multinational Cimic Group-Mcg, reparto multinazionale della Nato specializzato nell'addestramento di unità di soccorso e ricostruzione di aree sconvolte da conflitti, che ha sede a Motta di Livenza.
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