Forse lascia anche Unieuro: il parco commerciale soffre

ROVEREDO IN PIANO. «Procedura di mobilità per due dipendenti Unieuro». Gli esuberi nazionali del gruppo sono stati 47, un paio a Roveredo in Piano nel 2015. «È questo il bilancio provvisorio sullo shop degli elettrodomestici nel polo commerciale in via Pionieri dell’Aria – ha detto Antonio Ciancio della Uil-Tucs –. Intanto, è sospeso, per il periodo dello shopping natalizio, il contratto di solidarietà a una ventina di dipendenti. Il problema della crisi nelle vendite e dei flussi bassi di clienti è negli altri mesi dell’anno. L’azienda Unieuro, come altre, lavora con il freno a mano tirato».
«Unieuro sta valutando di ricollocarsi nell’hinterland di Pordenone». Ciancio ha sottolineato la desertificazione progressiva del centro commerciale in via Pionieri dell’Aria. «Le chiusure commerciali sembrano inarrestabili – Ciancio lo ha segnalato –. È virtuosa la sfida alla crisi di Unieuro che tiene botta. La pubblicità, promozioni, sconti a forte attrazione sono frutto della tenacia di una ventina di dipendenti che si danno da fare». Il lento declino del centro commerciale è cominciato un paio di anni fa. «L’affitto costa caro negli spazi in via Pionieri dell’Aria – ha verificato Ciancio –. L’obiettivo di Unieuro nel medio periodo è quello di trovare una sede diversa, meno periferica, con flussi più alti di clienti. Quelli affezionati sono pendolari dalla Pedemontana, ma il parco della clientela potrebbe essere consolidato dalla Bassa. La chiusura di Supercoop, a giugno, è stato un segnale preoccupante. Prima ancora hanno abbassato la serracinesca Semeraro e Ovvio».
Nel 2014 Ovvio e Semerararo avevano anticipato l’addio del ristorantino Aria, che non si è salvato dalla liquidazione. I clienti facevano la fila in mensa, nella pausa pranzo, ma questo non è bastato. «Semeraro ha chiuso i contratti e licenziato i dipendenti, poi la mensa ha spento i fornelli a fianco di Unieuro e 10 mesi dopo ha abbassato la saracinesca Supercoop – Ciancio ha ricordato le chiusure –. La morte sembra annunciata a tappe per il centro commerciale che è tra Roveredo e Aviano». Sono aperti Scarpe&Scarpe e Del Ben abbigliamento qualche centinaio di metri da Unieuro. «Il gruppo Unieuro aveva attivato i contratti di solidarietà a livelli minimali per i dipendenti – il sindacalista guarda al futuro –. Se giocheranno la carta di riposizionarsi verso viale Venezia, avranno una maggiore visibilità e attrazione”.
«L’ex emporio Ovvio non ha ancora pagato le liquidazioni dei dipendenti – ha segnalato Ciancio –. La vertenza è tuttora in piedi». La liquidazione dell’emporio Ovvio aveva preso in contropiede una trentina di ex dipendenti nel 2014. «Il futuro è una sfida per il market dell’elettronica Unieuro – ha concluso il sindacalista Uil-Tucs –. La crisi è lunga e non sono rari i casi di dipendenti di aziende in crisi che preferiscono licenziarsi e incassare la disoccupazione, oppure gli incentivi per la mobilità».©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto