Fotovoltaico a Godia, l’apertura del Comune di Udine: il parco sarà distanziato da strada e abitazioni

Nei giorni scorsi l’incontro tra comitato di quartiere e amministrazione. Al centro le misure di compensazione e mitigazione più volte richieste

Chiara Dalmasso

La soddisfazione che si percepisce dalle parole dei diretti interessati è evidente, ed è un buon auspicio per il futuro di Godia e Beivars, al centro dell’attenzione, nelle ultime settimane, sul tema del fotovoltaico. Sollecitato da Mario Canciani, presidente del comitato di quartiere, mercoledì si è tenuto un incontro tra i residenti e l’amministrazione comunale – erano presenti il sindaco Alberto Felice De Toni, il vicesindaco Alessandro Venanzi e gli assessori alla pianificazione territoriale Andrea Zini e alla viabilità Ivano Marchiol – proprio per riprendere la questione dei parchi fotovoltaici che sorgeranno nell’area, l’uno tra via Emilia e via Pradattimis e l’altro in via Don Bosco.

Tredici impianti a terra e settanta ettari occupati: ecco la mappa dei parchi fotovoltaici a Udine

«La ditta appaltatrice dell’impianto di via Emilia, in fase di costruzione, ha appoggiato alcune delle nostre richieste» spiega Romina Bertolutti, segretaria del comitato di Godia e Beivars, presente all’incontro. «Nello specifico, parlo dell’arretramento perimetrale di due metri sul lato di via Pradattimis e di tre metri e mezzo su quello di via Emilia, modifica che potrebbe agevolare la costruzione del marciapiedi e della pista ciclabile, che chiediamo da tempo». La ditta, inoltre, «ha appoggiato l’idea del triangolo di avanzo, cioè l’area verde con piantumazioni, richiesta dai cittadini come opera di mitigazione paesaggistica».

Come 2 mila campi da calcio: la mappa degli impianti fotovoltaici in Fvg

Durante l’incontro, l’assessore Zini è intervenuto per spiegare che nello stesso quartiere verrà costruito un altro impianto, in via Don Bosco, con un’ampiezza simile al primo (circa undici ettari), ma parecchio distante dal perimetro sud del cimitero. «Sarà indirizzato verso la ferrovia, lontano dalle case, dunque non dovrebbe dare fastidio» continua Bertolutti, ribadendo che «i cittadini non hanno mai espresso contrarietà al fotovoltaico in sé, ma hanno semplicemente richiesto opere di compensazione».

«Siamo felici di constatare che il Comune abbia convenuto sulla necessità di mettere in sicurezza via Emilia – aggiunge Franca Paravano, presidente del comitato Beivars vive, nato alcune settimane fa a supporto della causa – in particolare per quanto riguarda i marciapiedi, le piste ciclabili e la rotatoria, che dovrebbe sorgere nell’incrocio con via Pradattimis, molto pericoloso». Ribadendo la necessità di un dialogo tra l’amministrazione e un quartiere «trascurato», Paravano parla di «apertura da parte del Comune, che assicura farà tutte le valutazioni tecniche ed economiche sulla fattibilità degli interventi». La speranza dei cittadini è che possano essere inseriti già nel piano triennale in corso.

L’amarezza di non essere stati informati preventivamente della costruzione dei parchi fotovoltaici nel quartiere, però, resta. Unita alla consapevolezza che ci sia stata un’apertura, da parte del Comune, di certo apprezzata e tenuta in considerazione. Il 26 marzo, nella sala parrocchiale di Godia, si svolgerà un consiglio di quartiere partecipato, nel quale interverrà, oltre a Zini, anche Eleonora Meloni, assessore all’ambiente e all’energia. «Ci confronteremo nel luogo istituzionale di dialogo tra cittadini e amministrazione, con l’obiettivo di offrire ai residenti tutte le spiegazioni e le informazioni di cui necessitano» dice ancora Paravano. Del resto, il comitato Beivars vive è nato proprio sull’onda di questa necessità: «Quando la politica manca, prosperano iniziative come questa, emersa spontaneamente nell’ambito di una comunità che non si sentiva rappresentata – conclude Paravano –. Abbiamo ascoltato promesse e buone intenzioni, ora aspettiamo che diventino fatti concreti».

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