Francesco, ragazzo prodigio: a 16 anni inventa una nuova formula matematica che supera Archimede

La passione più cristallina è quella per il calcio, il sogno è giocare in serie A con la maglia della squadra che da bambino gli ha “rubato” il cuore, il Napoli.
Col pallone il sedicenne pordenonese Francesco Bulli se la cava anche bene, visto che dopo gli inizi col Torre e gli anni coi Prata Falchi da questa stagione gioca negli allievi nazionali della Triestina. Ma non è l’unico talento, per il giovane studente del liceo scientifico di Monfalcone, che ha inventato una formula matematica pubblicata sulla rivista specializzata “MatematicaMente”.
A chiudere un presente fatto di tanti impegni e meritate soddisfazioni, la musica: il violino, in particolare, che Bulli ha iniziato a suonare in prima media alla Lozer e grazie al quale ha ottenuto riconoscimenti anche internazionali. «Dove trovo il tempo e l’energia per fare tutto? Mi organizzo – ci racconta Francesco – e sto lontano da distrazioni e tentazioni».
Figlio di due ingegneri, Gianpietro Bulli e Primula Cantiello, Francesco ha le idee chiare. Le ha avute anche quando ha deciso di trovare una soluzione a quell’esercizio di matematica che richiedeva troppo tempo. «L’idea è nata dalla pigrizia: perché spendere un quarto d’ora per risolvere il problema? Così, ho iniziato a ragionare su possibili alternative».
La “pigrizia” si è trasformata in impegno, costanza, studio: in pochi giorni ecco la formula che gli ha permesso di risolvere l’esercizio in meno di un minuto. «Inizialmente non volevo dirlo alla professoressa, Caterina Vincentini, perché temevo potesse aumentarci i compiti. Lei, dopo averlo scoperto, è stata straordinaria: passato lo stupore per la mia invenzione, mi ha aiutato a farla pubblicare. Le sono grato».
Ci ha messo poco, il giovane pordenonese, nativo di Portogruaro, a raggiungere l’obiettivo, affidandosi a tenacia e e talento. Gli stessi che declina sul rettangolo verde, che ama più di ogni altra cosa. «I miei giocatori preferiti? Fabio Cannavaro e Koulibaly». Non due qualunque, per lui, due difensori centrali del Napoli passato e presente: il suo stesso ruolo, i colori che vorrebbe difendere. «Il sogno è giocare in serie A con la maglia azzurra: dovessi scegliere, il calcio è il mio amore più grande».
Anche la musica, però, è una passione. «La sera, dopo un allenamento il più delle volte sfiancante, suonare mi rilassa; potrei giocare alla Playstation, ma non ce l’ho, quindi il problema non si pone. Amo la classica, ma non tutta, la musica contemporanea, invece, non la ascolto».
E il futuro Francesco come se lo immagina? «Avere più carte da giocare è meglio di averne una sola – dice –. Vedremo se il mio sogno si realizzerà o percorrerò altre strade. Vivo il presente con impegno, e non è che non mi piaccia divertirmi: quello che non mi piace è sprecare il mio tempo». La pienezza dell’oggi che potrebbe divenire un luminoso domani. —
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