Freccia tricolore precipitata all’aeroporto di Torino: non è confermata l’ipotesi di bird strike
Gli esperti incaricati dalla Procura di Ivrea di esaminare la carcassa del velivolo non hanno riscontrato elementi che confermino l'ingresso di uno o più uccelli nelle turbine del monomotore

TORINO. Da una prima analisi, gli esperti incaricati dalla Procura di Ivrea di esaminare la carcassa del velivolo delle Frecce tricolori schiantatosi al suolo lo scorso 16 settembre nell’area dell'aeroporto di Torino-Caselle non hanno riscontrato elementi che confermino l'ipotesi di un bird strike, ovvero l'ingresso di uno o più uccelli nelle turbine del monomotore.
Lo riporta un servizio della Tgr Rai del Piemonte trasmesso dalla Telegiornale Rai del Friuli Venezia Giulia nel primo pomeriggio di lunedì 12 febbraio.
Si tratta di prime risposte parziali, precisa la testata, arrivate da un esame svolto con il luminol, per individuare tracce biologiche sull'esterno del motore del velivolo.
Nell'incidente era morta una bambina di 5 anni, Laura Origliasso, che in quel momento si trovava in auto con la famiglia, lungo una delle strade che costeggiano l’aeroporto torinese.
Il bird strike era stata una delle prime ipotesi, e tra le più accreditate, prese in considerazione come possibile causa dell'incidente. Dopo lo schianto, il pilota di Pony 4, il friulano Oscar Del Dò, era stato iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto, per disastro e omicidio colposo. Ora sarà necessario affidare una nuova perizia per esaminare l'interno del motore, che sarà quindi smontato.
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