Friuli Occidentale: sale operatorie dedicate ai malati che risultano positivi. Attività ospedaliera rallentata dall’avvio del piano ferie

PORDENONE. Tampone prima del ricovero e screening accurato per i pazienti che si devono sottoporre a un intervento chirurgico nei tre ospedali dell’AsFo (azienda sanitaria Friuli Occidentale) di Pordenone. Per gli interventi chirurgici su pazienti positivi è prevista una sala operatoria dedicata all’ospedale cittadino.

Terminata l’emergenza Covid-19, l’attività chirurgica, anche quella di elezione è ripresa. Con le misure previste per contenere il virus. Negli ospedali di Pordenone, Spilimbergo e San Vito al Tagliamento le precauzioni adottate sono quelle stabilite dalle linee guida regionale.

Tutti i pazienti ricoverati in ospedale, a prescindere dal fatto che si debbano sottoporre a intervento chirurgico o no, sono sottoposti al test del tampone. «Il tampone – chiarisce il direttore sanitario dell’AsFo Michele Chittaro – è previsto per il solo fatto di soggiornare in ospedale».

Nel caso dei ricoveri per interventi programmati questo avviene, quindi, dalle 48 alle 24 ore prima dell’operazione. Il paziente viene sottoposto a uno screening per il Covid-19: deve dire se ha avuto febbre negli ultimi giorni, se ha rilevato altri sintomi del Coronavirus e fornire altre informazioni che possono essere utili a individuare un caso sospetto. Se il paziente risulta essere a rischio perché presenta sintomi o è positivo al tampone e l’intervento è differibile, viene rimandato al medico di medicina generale che stabilirà il percorso da seguire.

Nel caso di positività se l’intervento è urgente e non procrastinabile, viene eseguito in una sala apposita: «Tra le sale operatorie del Santa Maria degli Angeli – prosegue il direttore sanitario – ne è stata dedicata una per i soli interventi con pazienti Covid e sono previste procedure particolari». I pazienti che arrivano in ospedale dall’esterno, in condizioni tali da richiedere un intervento chirurgico in emergenza vengono sottoposti a tampone prima dell’operazione.

Non è prevista, invece, alcuna forma di “quarantena preventiva”: nessun invito a limitare l’attività sociale nei giorni precedenti il ricovero e l’intervento.

L’attività chirurgica nelle sale operatorie dell’AsFo è ricominciata dopo il rallentamento dovuto al picco dell’epidemia. «Siamo andati in prosecuzione con il programma di riduzione estiva» sottolinea Chittaro. Dalla riduzione per Covid-19, si è passati direttamente a quella estiva che si stima essere del 50 per cento circa già da giugno (gli anni scorsi a giugno era del 30 per cento per salire al 50 per cento a luglio e agosto).

A Spilimbergo è operativa una sala operatoria, a San Vito al Tagliamento 2 e a Pordenone la media è di 5 sale. Le ragioni sono diverse, tra cui ferie e ripercussioni dell’emergenza Coronavirus. La situazione tornerà alla normalità il 15 settembre.

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