Friulovest cambia per entrare in Cassa centrale banca Trento

La prima Bcc friulana a fare ingresso in Cassa centrale banca di Trento sarà Friulovest banca: alle 10 di oggi, nei Vivai cooperativi di Rauscedo di San Giorgio della Richinvelda, i 7 mila 500 soci voteranno in assemblea straordinaria la modifica dello statuto che consentirà la concretizzazione dell’operazione. Per raggiungere il quorum è necessario superare la soglia di 750 soci, deleghe comprese. Un passo importante per Friulovest, che negli ultimi anni ha effettuato una serie di cambiamenti: dalla scelta di sbarcare a Pordenone alla modifica del nome (prima era Bcc di San Giorgio e Meduno).
L’operazione, come hanno tenuto a precisare il vertici dell’istituto di credito, non mina l’identità locale della banca. Il progetto di Cassa centrale banca contempla la costituzione di un gruppo al quale aderirà un centinaio di Bcc, per un totale di 1.600 filiali, 11 mila collaboratori, impieghi per oltre 47 miliardi e una raccolta per oltre 75 miliardi. Secondo quanto dichiarato dal direttore generale Mario Sartori poche settimane fa, il patrimonio supera abbondantemente quota 1,15 miliardi. Nella giornata odierna, tra l’altro, nell’Udinese ci sarà anche l’assemblea di Primacassa Fvg che formulerà le medesime intenzioni di Friulovest e aderirà al gruppo trentino. «La fiducia che riponiamo nelle strategie del gruppo impone di assumerci, tra i primi a livello nazionale, un nuovo impegno: vogliamo essere tra i soggetti che daranno vita, dal primo gennaio 2019, a questo nuovo, affidabile player nel mondo del credito – ha spiegato il presidente Lino Mian –. L’obiettivo di Friulovest è di evolvere in un sistema di banche locali autonome e competitive, organizzate in un moderno gruppo bancario cooperativo italiano: testa e cuore, però, resteranno sempre a San Giorgio. Ci saranno così la solidità di un soggetto molto più performante e la forza dei rapporti interpersonali tra cittadini, professionisti e imprenditori del territorio».
Friulovest arriva a questo appuntamento sulla scorta di un primo semestre positivo: al 30 giugno l’utile superava i 2,5 milioni di euro, mentre, a oggi, la raccolta complessiva è salita del 2,51 per cento, assestandosi a 983 milioni di euro, e gli impieghi sono in crescita del 2,12. Anche gli indicatori della qualità della patrimonializzazione sono ai massimi storici, con il Cet 1 ratio (il maggior indice di solidità di una banca) al 17,1 per cento quando, alla fine del 2017, si assestava a 16,3 e la media nazionale, al 30 giugno 2018, è del 12,3. Un risultato reso possibile anche dalla buona gestione del credito che è stato concesso, con partite lorde deteriorate inferiori al 5 per cento contro un dato medio nazionale superiore al 9. «Quella odierna è una giornata storica per i nostri soci – ha commentato il direttore generale Severino Neri –: ognuno di loro sarà protagonista del futuro. Con una decisione ponderata e condivisa, come si fa sempre nelle famiglie e, da tradizione, nel mondo del credito cooperativo». —
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