Fuga da Villa Cattaneo, se ne va la scuola di musica Pietro Edo

La denuncia dei musicisti: «Si chiude una realtà storica». La Pro Pordenone: «L’attività prosegue»



Via da Villa Cattaneo e senza più un sito internet. La Pietro Edo Music & Master se ne va e gli artisti della città sollevano il caso. Ma il presidente della Pro Pordenone, Giuseppe Pedicini, assicura: «La scuola non è stata chiusa, ma la situazione a villa Cattaneo non era più sostenibile. Ci stiamo riorganizzando e abbiamo già preso contatti per una nuova soluzione logistica».

A sollevare il caso sui social sono stati il tenore Alfredo Stagni e il musicista Massimo De Mattia. Il primo ha evidenziato come la storica scuola pordenonese, dopo la grave cristi del 2014 (quando i direttori artistici se ne andarono fondando Scuola di musica Città di Pordenone e furono seguiti da 18 insegnanti e circa 200 allievi) era riuscita a rifondarsi puntando su un progetto ambizioso. La direzione viene affidata «a una personalità di alto spessore» evidenzia Stagni parlando del maestro Cristina Nadal e inizia l’attività dei corsi di perfezionamento e dei concerti, attività di spessore. Nell’anno dei 70 anni della Pro, invece, anche questa nuova vita subisce una battuta d’arresto. Più critico De Mattia: «Non è accettabile! Pordenone velleitariamente vorrebbe assurgere a Capitale della cultura: allora no, non è tollerabile. Con le risorse (pubbliche) disponibili avete pagato Povia, Roghi della Vecia; oggi spegnete un importantissimo, meritorio, storico istituto internazionale di ricerca musicale?».

Ma Pedicini spiega: «Non abbiamo chiuso proprio niente, la Pietro Edo continua e continuerà la propria attività, solo che siamo in una fase di riorganizzazione. Lo dico senza alcuna polemica: abbiamo atteso fino a fine anno di capire quali fosse le intenzioni su villa Cattaneo. La convivenza con il Polo young non va bene per la nostra realtà. Noi abbiamo proposto più volte un progetto che potrebbe fare di villa Cattaneo la villa Manin di Pordenone. Siamo però in attesa che venga presa una decisione su quello spazio. Abbiamo atteso fino al 31 dicembre, ma in quella sede è stata solo decisa una proroga. A quel punto abbiamo deciso di uscire e abbiamo delle trattative per una nuova sede. Non è stato fatto nulla di nascosto, se avessimo deciso di chiudere lo avremmo comunicato».

A Villa Cattaneo l’associazione spendeva 6mila euro l’anno per uno spazio condiviso, una cifra comunque importante per una associazione. Il contratto del polo young è scaduto nel 2018, la il Comune ha deciso di prorogarlo in attesa di ragionare sulla destinazione del contenitore. Da qui la scelta dell’associazione di levare le tende in attesa che le idee si chiariscano. Con la speranza che l’attività del sodalizio non ne debba risentire. —



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