Fuori pericolo il forestale travolto dalla valanga a Tarvisio

TARVISIO. Sono incoraggianti le notizie che giungono dall’ospedale di Udine sulle condizioni di salute del 44enne tarvisiano Gino Kaidisch, carabiniere forestale, travolto da una valanga domenica mattina sull’Alpe Limerza, al monte Lussari, mentre stava facendo sci fuori pista assieme a due amici austriaci.
L’uomo, che ha riportato alcune fratture alle gambe, è stato considerato fuori pericolo anche se la prognosi resta riservata. Sull’evento avvenuto alla presenza di altri cinque sciatori presenti in zona, sono in corso le indagini del Servizio di sicurezza e soccorso sulle piste da sci della Polizia di Stato, che ha il compito di accertare la dinamica di quanto è successo e le eventuali responsabilità.
Stando alle informazioni finora raccolte e riferite al pm Claudia Finocchiaro, di turno il giorno dell’incidente, a causare la valanga sarebbe stato lo stesso sciatore travolto dalla neve. E questo – secondo il procuratore capo, Antonio De Nicolo – basterebbe a non dare alcun seguito all’inchiesta aperta sul caso. Un fascicolo al momento senza ipotesi di reato e neppure indagati, quindi, «trattandosi di incidente auto-provocato, seppure inconsapevolmente», spiega il magistrato.
Il responsabile del servizio Paolo Cristante tiene a sottolineare l’efficienza dimostrata dai tecnici impegnati nelle operazioni di soccorso. «È emersa la perfetta sinergia – afferma – fra i tecnici del Cnsas, quelli della Guardia di Finanza e il personale sanitario del 118. Tutti hanno operato in una situazione di continuo rischio, in una zona molto impervia e difficile da raggiungere.

E un’alta professionalità è stata dimostrata anche dai piloti degli elicotteri dell’Elisoccorso 118 e della Protezione civile, che hanno dovuto operare facendo attenzione anche ai cavi sovrastanti, della telecabina». Intanto in consiglio comunale l’allarme valanghe solleva pesanti interrogativi. «Come mai a distanza di tre anni, non si è ancora fatto nulla per risolvere una situazione che si era già dimostrata estremamente pericolosa?».
A sollevare la questione è l’interrogazione della rappresentante del gruppo Fratelli d’Italia–Vivi Tarvisio, Isabella Ronsini, dopo avere ricordato che il 30 dicembre 2014, durante una grande nevicata, una valanga in zona Muda è caduta sulla strada statale che collega il capoluogo a Cave del Predil, coinvolgendo una corriera di linea con l’autista, ma che aveva appena scaricato a Cave del Predil una dozzina di persone e un pick up con due persone a bordo. E dato che, le opere paravalanghe presenti in loco sono le stesse, lesionate e non idonee alla pericolosità della zona, si chiede anche chi risponderà nel caso di ulteriore valanga. Il sindaco Renzo Zanette ha chiesto all’Anas una relazione sulla programmazione dell’intervento per la sicurezza della strada statale 54 che collega Tarvisio al Passo del Predil.
Il pericolo della valanghe durante le grandi nevicate è incombente in montagna. Lo evidenziano anche i recenti e drammatici fatti di cronaca. Eventi accaduti al di fuori delle piste da sci frequentate anche domenica da migliaia di persone, nel Tarvisiano, come in Carnia. Piste sicure dunque, essendo questa la priorità in tutti i poli sciistici friulani gestiti da Promoturismo Fvg.
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