Furti nelle chiese di Tramonti: i carabinieri scoprono i ladri

Denunciati una coppia di lecchesi e un romeno, grazie a un testimone che aveva annotato una targa. Raid “mordi e fuggi” proprio per non dare nell’occhio. I tre “intercettati” nella zona della Carnia

TRAMONTI DI SOTTO. Indagine lampo dei carabinieri della stazione di Meduno, in collaborazione con i colleghi di Ballabio, in Lombardia: in pochi giorni hanno identificato i presunti responsabili del furto consumato nella chiesa di Tramonti di Mezzo e di quello tentato nella chiesa di Tramonti di Sopra. Tre presone sono state denunciate a piede libero.

Il 16 luglio il primo raid era stato compiuto nella chiesa di Tramonti di Mezzo; poche ore dopo, un tentativo di furto era stato sventato da un residente nella chiesa di Tramonti di Sopra, dove due uomini e una donna, a volto scoperto, erano stati sorpresi dietro all’altare.

A Tramonti di Mezzo, i ladri avevano rubato non solo le offerte per le candele votive (circa 300 euro), ma pure la colonnina che contiene le donazioni. A effettuare la scoperta erano state alcune donne: quel giorno, per la festa della Madonna del Carmine, era in programma una messa.

La chiesa era stata aperta al mattino. Già allora si sospettava che fossero state le stesse persone a tentare il furto anche a Tramonti di Sopra. Dove i ladri ebbero meno fortuna: un residente aveva notato un’automobile, mai vista prima in valle, da cui erano scesi due uomini e una donna. I tre erano entrati nella chiesa e il residente li aveva seguiti per verificare se fossero realmente fedeli o malintenzionati.

Una volta entrato, non aveva avuto più dubbi: i tre si trovavano dietro all’altare maggiore e stavano cercando di trafugare qualcosa. Chiesta loro giustificazione, se n’erano andati. Ma lui aveva fatto in tempo ad annotare parzialmente il numero di targa.

I carabinieri di Meduno, al comando del maresciallo Riccardo Marchionni, hanno incrociato modello dell’auto, targa e colore e scremato i dati. L’auto indiziata risultava intestata a un pregiudicato bresciano, che però l’aveva ceduta a un altro pregiudicato, sempre lombardo.

A quel punto i militari hanno contattato l’intestatario e ricostruito il passaggio. Con i carabinieri di Ballabio (Lecco) sono stati accertati gli spostamenti sul territorio e i contatti del conducente. Sono usciti tre nomi, le cui foto sono state trasmesse a Meduno, che ha eseguito il riconoscimento con il testimone.

Denunciati, quindi, M.G., italiano con pregiudizi di polizia, residente a Ballabio, A.A.R., romena di 53 anni, residente nello stesso paese e con precedenti, e C.E.C., romeno di 29 anni, residente in Romania e domiciliato in Lombardia; tutti sono disoccupati. Devono rispondere delle ipotesi di reato di concorso in furto consumato e tentato.

Perché avevano scelto quelle chiese? Per agire e fuggire senza dare nell’occhio. Quel giorno, peraltro, dopo essere stati in Val Tramontina, si erano diretti verso la Carnia.

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