Futuro dei giovani disabili affidato a scuola e Rotary

SAN VITO. A San Vito prende il via il progetto Monile, frutto di un’azione congiunta tra l’Isis Paolo Sarpi (in particolare nella sua articolazione di istituto professionale, ovvero l’ex Ipsia Freschi) e i Rotary club del Pordenonese: consente la produzione, da parte di studenti disabili, di piccoli oggetti decorativi con la tecnica della fusione della cera persa. Unico in Italia nel suo genere, il piano di formazione è infatti riservato a ragazzi disabili del corso per Odontotecnici del Freschi. E’ stato realizzato grazie al finanziamento ottenuto da Provincia, distretto Rotary 2060 e Rotary club di San Vito (capofila), Codroipo, Sacile, Maniago, Pordenone e Pordenone Alto Livenza. Alla cerimonia d’inaugurazione, la dirigente dell’Isis Sarpi, Laura Decio, ha ringraziato i Rotary e i ragazzi hanno preparato come dono proprio un monile: un portachiavi con la ruota del Rotary.
«Questa collaborazione – ha sottolineato il presidente del Rotary di San Vito, Fabrizio Blaseotto – ha reso possibile attrezzare uno spazio con un banco da lavoro con le strumentazioni necessarie per consentire anche ai ragazzi con difficoltà motorie la produzione di piccoli monili. Lo scopo del corso, iniziato a settembre 2012 in via sperimentale e oggi funzionante a pieno ritmo, sia in orario curricolare sia extra-curricolare, è quello di potenziare le abilità pratiche e la motricità fine dei ragazzi. Ciò, in vista di un possibile diploma e un lavoro». Responsabile e promotrice del corso è la professoressa Laura Sbriz, che da anni si dedica alle problematiche inerenti la disabilità e che sarà affiancata dal professor Cesare Salvi, docente di laboratorio odontotecnico, e da Massimo Raitano, assistente tecnico. «E’ un’iniziativa altamente umanitaria – continua Blaseotto –, un service di carattere territoriale avente come destinatario il futuro dei giovani diversamente abili. L’aggregazione e il coordinamento di forze buone del territorio, siano esse laiche, religiose o legate all’amministrazione pubblica, può moltiplicare l’effetto degli sforzi di pochi: forse è questo, il messaggio della nostra iniziativa».
Andrea Sartori
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