Fvg e Veneto uniscono le finanziarie
UDINE. Debora Serracchiani e Luca Zaia hanno ufficializzato il matrimonio tra Friulia Sgr (società controllata al 100% da Friulia) e Veneto Sviluppo. Giovedì a Venezia è stato messo il timbro sul progetto di una società di gestione del risparmio (Sgr) unica, dopo che un primo accordo di massima era stato raggiunto il mese scorso. Progetto che potrebbe essere allargato alla Lombardia.
I veneti, dunque, acquisiranno il 51 per cento della società immettendo nel capitale sociale 1,5 milioni, con l’accordo che il presidente, per il primo triennio, sarà espressione del Veneto e il direttore generale della Regione Friuli Venezia Giulia. Il dossier dell’operazione è attualmente al vaglio della Banca d’Italia, chiamata a sorvegliare le due finanziarie pubbliche.
Nelle settimane scorse, per giungere a questo risultato, avevano lavorato a lungo i due presidenti Giorgio Grosso ed Edi Snaidero con l’assessore alle Finanze, Francesco Peroni, continuando un percorso aperto dalla giunta Tondo. Mancava tuttavia il sigillo della politica: così, giovedì, si è convenuto che Zaia e Serracchiani si incontrassero e parlassero a ruota libera.
Da definire ancora la composizione del consiglio di amministrazione, che potrebbe essere di tre o di cinque amministratori. Nell’uno o nell’altro caso, i veneti controlleranno la maggioranza. Resta inteso che le operazioni di finanziamento e di private equity che la nuova finanziaria attiverà saranno ripartiti in maniera proporzionale tra le imprese del Veneto e quelle del Friuli.
Sullo sfondo di questa operazione, poi, resta aperta la possibilità di estendere l’alleanza anche alla Finanziaria della Regione Lombardia, Finlombarda. Si attende per questo un approfondimento con Roberto Maroni che Zaia si è impegnato a fare.
La Sgr avrà una dotazione iniziale vicina agli 80 milioni. Derivanti da circa 28-30 milioni di fondi mobiliari già gestiti da Friulia Sgr (Aladinn Ventures) e da altrettanti portati in dote da Veneto Sviluppo che dovrebbero essere quelli denominati “Patrimonio destinato” e “Venture capital”.
La quota restante di dotazione doveva inizialmente essere garantita dal Fondo italiano di investimento, le cui risorse, però, sono agli sgoccioli. Altri investitori si sono detti, comunque, pronti a entrare. Quanto all’operatività si guarda all’acquisizione di partecipazioni in aziende manifatturiere dei due territori con operazioni da 4-5 milioni di target.
«L’operazione declina una serie di obiettivi – aveva spiegato l’assessore Peroni – ed è subordinata, anzitutto, alla sottoscrizione da parte di investitori del Fondo Sviluppo per una somma non inferiore a 15 milioni; dall’altro lato, è altresì subordinata all’autorizzazione da parte di Banca d'Italia. La giunta, per parte sua, ha stabilito che gli obiettivi del progetto Sgr dovranno in ogni caso perseguire i seguenti risultati: aumentare il numero di interventi diretti nelle imprese della regione; valorizzare l’impatto dei propri interventi sulla posizione competitiva delle imprese partecipate; raccordare l’intervento pubblico con iniziative private e migliorare l’immagine con il sistema imprenditoriale regionale e nazionale in termini di impatto dei propri interventi e di posizionamento competitivo delle imprese».
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