Gallerista a processo per un quadro di Afro
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UDINE. C’è un quadro di Afro Basaldella al centro del processo che vede imputato il gallerista di Cortina Frediano Farsetti. L’opera dell’artista nato a Udine nel 1912 e considerato uno dei massimi esponenti dell’astrattismo, era di proprietà di una coppia del capoluogo friulano fino all’estate del 2010, quando i coniugi Scialino (assistiti dall’avvocato Sandro De Vecchi) decisero di vendere il quadro.
La scelta dell’intermediario cadde sul gallerista di Cortina, con il quale firmarono un contratto di mandato a vendere, con l’indicazione di non scendere sotto i 250 mila euro al lordo delle commissioni fissate al 10 per cento.
Il quadro, dipinto su carta dal titolo “Senza titolo”, venne esposto nella galleria Farsetti accanto a un altro Basaldella e l’interesse per l’opera non tardò ad arrivare. Pochi giorni dopo, infatti, Farsetti (classe 1934, assistito dall’avvocato Giampaolo Vitiello di Prato, con appoggio a Belluno da Viel e Coletti) chiamò la coppia spiegando di aver trovato un possibile acquirente, un romano che però non voleva andare oltre i 210 mila euro.
Il gallerista riuscì a convincere l’avvocato Giuliano Scialino e la moglie che il quadro non poteva valere di più e che sarebbe stato rischioso non cogliere l’occasione di vendere così rapidamente. In galleria c’era già pronto ad attenderli un assegno da 110 mila euro, ma quando la coppia di Udine arrivò a ritirare l’assegno, notò che era intestato allo stesso Farsetti, non al compratore romano. Il sospetto fu immediato e gli Scialino chiesero spiegazioni al mediatore, ma le risposte non furono chiare.
Nel giro di poche settimane Farsetti consegnò un secondo assegno da 108 mila euro, con il quale si riteneva conclusa la vendita del quadro. I venditori però decisero di verificare e, dalle indagini condotte dalla Guardia di finanza, si scoprì che Farsetti aveva venduto il Basaldella a un industriale di Verona per 285 mila euro.
Tolte le provvigioni e il diritto di seguito, gli Scialino considerarono di aver perso circa 35 mila euro e presentarono querela contro Farsetti, che ora è imputato per appropriazione indebita aggravata al tribunale di Pieve di Cadore.
La difesa sostiene che Farsetti non aveva un mandato a vendere, ma aveva comprato il Basaldella dalla coppia friulana ed era riuscito a rivenderlo per un buon prezzo, anche se si dice che la prima quotazione fosse di 400 mila euro. Nell’udienza di ieri sono stati ascoltati il fratello di Farsetti, contabile della galleria e la parte lesa, cioè Attilia Venturini e il marito. Rinvio al 14 novembre quando dovrà deporre Farsetti.
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