Gara da 25 milioni in ospedale, Illiria vince la battaglia al Tar

Sarà il gruppo udinese a gestire la ristorazione automatica per i prossimi 5 anni. A bloccare la concessione a ottobre era stato il ricorso del secondo classificato

L’affare era di tutto rispetto: si trattava di gestire i punti di ristoro per la somministrazione di alimenti e bevande fredde e calde in tutti gli ospedali e i presidi sanitari della regione.

Tradotto in cifre, era in ballo una concessione da 25 milioni di euro spalmata nell’arco di un quinquennio e suddivisa in otto lotti facenti capo ad Asui di Udine, Aas2 Bassa Friulana-Isontina, Aas3 Alto Friuli Collinare Medio Friuli, Egas Udine, Cro di Aviano, Aas5 Friuli occidentale, Burlo Garofalo e Asui Trieste attrezzando qualcosa come 400 distributori automatici.

E per accaparrarsi quella concessione, nell’aprile 2018 il servizio Gestione e sviluppo strategie centralizzate di gara di Arcs aveva bandito una gara che fu aggiudicata alla Illiria spa, colosso della ristorazione automatica presente in tutto nord Italia, ma anche in Toscana, Lazio e Marche che vanta 480 dipendenti e 60 milioni di fatturato. Ma all’aggiudicazione di tutti e otto i lotti al gruppo udinese, cui si arrivò nell’agosto 2019, non fece seguito, come previsto, il contestuale avvio del servizio, perché l’11 ottobre la società Cda di Cattelan srl, seconda in graduatoria in tutti gli otto lotti messi in gara, depositò un ricorso introduttivo seguito da un successivo ricorso per motivi aggiuntivi il 30 dello stesso mese.

La Cda, va premesso, agiva come capogruppo mandataria del costituendo raggruppamento temporaneo di imprese con Dap srl, Serenissima ristorazione spa ed Euroristorazione, rappresentata dall’avvocato Francesco Magrini che ha subito lamentato irregolarità nella gara, chiedendo l’annullamento dei verbali di aggiudicazione, le determinazioni e gli atti inerenti, nonché il risarcimento dei danni cagionati.

La ricorrente, agendo contro l’Agenzia regionale di coordinamento per la salute – difesa dall’avvocato Antonella Bosco – e il gruppo Illiria spa – difeso dall’avvocato Andrea Cudini – eccepiva un difetto di istruttoria e di motivazione, la violazione del principio di separazione tra offerta tecnica e offerta economica e finanche la violazione dei principi di libera concorrenza e del patto di integrità di Egas. Non solo, partiva dalla richiesta di esclusione di Illiria in considerazione della sanzione pecuniaria inflittale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato nel giugno 2016 per un’intesa restrittiva della concorrenza.

Doglianze che i giudici del Tar hanno ritenuto in parte inammissibili e in parte infondate, per questo hanno respinto il ricorso, condannando la ricorrente al pagamento delle spese in favore dell’Arcs e della società gruppo Illiria spa a 6 mila euro ciascuno.

«Il Tribunale – commenta soddisfatto l’avvocato Cudini – ha respinto in modo categorico le argomentazioni del raggruppamento, affermando la correttezza dell’aggiudicazione e ha accolto le motivazioni addotte dalle difese. Con ciò ha riconosciuto l’eccellenza e la correttezza dell’azienda friulana Illiria, leader italiana nel settore della vending».

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto