Gara pilotata per l’acquisto di uno scuolabus: condannato un tecnico comunale di Arta Terme

Il gup del tribunale di Udine ha inflitto 4 mesi al responsabile del procedimento. L’avvocato D’Orlando: «Ha agito in buona fede». Il sindaco: «Fiducia confermata»

Alessandro Cesare

L’accusa è di aver cucito addosso a uno dei partecipanti il bando per l’acquisto di un nuovo scuolabus, favorendone, quindi, l’aggiudicazione. In termini tecnici, come previsto dall’articolo 353 bis del codice penale, di aver turbato la libertà del procedimento di scelta del contraente.

Per questa ragione il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Udine, Roberta Paviotti, ha condannato, tenendo conto delle attenuanti generiche e del rito abbreviato, a 4 mesi e 400 euro di multa (con pena sospesa) Manuel Sandri, quarantasettenne di Paularo. L’uomo è stato invece assolto dall’accusa di abuso d’ufficio. L’altro imputato, Luca Gasparini, sessantenne di Pianiga (Venezia) è stato rinviato a giudizio.

Il fatto contestato risale al 2019, quando Sandri, in qualità di responsabile dell’area tecnico-manutentiva del Comune di Arta Terme, come ricostruito dall’accusa, «turbava con collusioni e con l’utilizzo di mezzi fraudolenti il procedimento amministrativo diretto a stabilire il bando di gara per l’affidamento della fornitura di uno scuolabus nuovo per il Comune di Arta Terme». In particolare, tra febbraio e novembre, nel periodo di preparazione della gara, prendeva accordi con Gasparini, addetto alle vendite della società Stefanelli di Pianiga, concessionaria della Iveco Bus, finendo per violare il Codice dei contratti pubblici.

Per agevolare l’aggiudicazione dell’appalto, Gasparin forniva a Sandri, tramite chiavetta Usb, le caratteristiche dello scuolabus Iveco Bus 70 C15 “Fenikbus” passo 4350 commercializzato dalla Stefanelli, in modo da poterle trascrivere nel capitolato tecnico del bando, come poi avvenuto. La gara è stata aggiudicata proprio alla Stefanelli per un importo di 88 mila euro Iva esclusa.

«Attendo di leggere le motivazioni della sentenza ma sto già valutando di ricorrere in appello – sono le parole dell’avvocato di Sandri, Laura D’Orlando –. Il mio assistito è stato coinvolto nella vicenda quale responsabile unico del procedimento di una gara per l’acquisto di un nuovo scuolabus che all’epoca serviva al Comune per cui lavorava e lavora tutt’ora. Il mezzo che andava sostituito infatti – ha aggiunto – era obsoleto e particolarmente vetusto, rendendo necessario un intervento urgente per garantire la massima sicurezza ai bambini».

«In questo contesto siamo convinti che Sandri abbia agito in assoluta buona fede e nell’interesse esclusivo del Comune di Arta Terme, che aveva appunto questa esigenza. C’era poi la necessità di chiudere l’iter prima della fine dell’anno 2019 evitando così, visti i vincoli di bilancio, di dover posticipare l’acquisto di diversi mesi», ha chiuso l’avvocato D’Orlando.

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Arta Terme, Andrea Faccin: «Venuti a conoscenza della sentenza del tribunale di Udine – ha detto il primo cittadino – riconfermiamo la piena fiducia nell’operato del tecnico del Comune di Arta Terme, certi del fatto che lo stesso, nel corso degli anni, abbia sempre agito in maniera diligente nell’interesse dell’amministrazione comunale».

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