Generazione iTunes: "Piace ai miei e ora tocca a me"

Lignano: se il popolo di Vasco è davvero cosí sconfinato da non rendere affatto inopportuno il soprannome di Komandante, di certo tra tutti i battaglioni generazionali il piú agguerrito è quello dei piú giovani

LIGNANO. E se il popolo di Vasco è davvero cosí sconfinato da non rendere affatto inopportuno il soprannome di Komandante, di certo tra tutti i battaglioni generazionali il piú agguerrito è quello dei piú giovani.

Certo con meno esperienza e medaglie al concerto all’attivo, ma a sopperire le lacune ci pensano entusiasmo, sentimento e un’intera vita da vivere. Sono i fan 2.0. O forse anche 3.0, vista l’innata dote di un cantautore in grado di toccare le corde emozionali senza limiti di spazio e tempo, highlander musicale.

Sono i figli dei figli di Vasco, nipoti acquisiti e educati passando dai mangianastri ad iTunes. Ma la passione è sempre di casa.

«Tutto è nato da mio papà, ammiratore e fan da sempre – racconta orgogliosa Sara Casnico, ragazza bresciana di 24 anni – sono nata con Vasco, sono cresciuta con Vasco, quindi ora Vasco per tutta la vita». Vicino a lei la campagna di viaggio e di cuffia, non serve nemmeno chiedersi cosa stiano ascoltando: e anche Linda Sarnico ha addosso i brividi del «come se fosse la prima volta».

Dall’altro lato dell’accampamento un gruppo di otto agguerriti commilitoni direttamente da Vicenza, trasferta col navigatore impostato su chitarra elettrica. Con loro Lisa Traforti e Francesca Chiese hanno in comune la grande eredità dei propri genitori, mentori da ringraziare mai abbastanza, mentre Luca Bettio, al suo terzo concerto, vorrebbe dalla vita solo una serata col suo idolo. Chissà.

Certo ogni mezzo o stratagemma è buono per raggiungere i propri sogni. Lo sanno benne Giulia Barbieri (20 anni) e i suoi cinque amici, reparto speciale in missione dalla Lombardia con tanto di pulmino affittato per l’occasione: «Oggi sarò davanti a lui per la quarta volta, e come tutte le precedenti mi aspetto il solito e bellissimo sogno di una sera».

Da tutta Italia hanno risposto i giovanissimi, e non poteva mancare il reggimento locale, rappresentanza friulana piú che composita. Tra i tanti prende la parola un trio tutto in rosa: «La passione è nata grazie ai grandi classici del passato, indimenticabili. “Albachiara”, “Un senso”, “Siamo soli” sono le nostre pietre miliari».

E Giulia, Debora ed Elisa sono ferme nel voler trasmettere tutto questo anche ai futuri figli. L’età insomma non vuole qui essere un motivo di separazione, anzi piuttosto di aggregazione attorno al razzo segnalatore marcato Blasco.

«Perché sono qui? Perché mi piace Vasco? Ho visto i miei e beh, ora tocca a me». Angelo, dieci anni. Arruolato.

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