Generazione perduta, Laura, mamma disoccupata: "Non scappo all'estero, non la mollo questa terra"
La storia di una mamma friulana, rimasta senza un lavoro perché la ditta per cui lavorava è entrata in crisi: "Quando dico che ho un figlio mi rispondono con un sonoro 'ti faremo sapere"

Il mio nome è Laura, ho 32 anni e questa è la mia storia.
Dopo il diploma, nel 2004, decido subito di iniziare a lavorare: la parola crisi era già diventata un leit motiv, crisi e recessione. "intanto inizio a lavorare, avrò sempre tempo per iscrivermi all'università", ho pensato.
"DA SECCHIONA A DONNA DELLE PULIZIE"
Mi scontro subito con un sistema dove la voglia di fare e imparare cozza con la voglia di tagliare i costi dei datori di lavoro. Passo da secchiona della classe ai secchi dell'ipresa di pulizie. Dal 95/100 e tante speranze al pulire i cessi in ditte dove gli impiegati non conoscevano neanche l'uso del congiuntivo.
Un giorno, dopo aver corretto il congiuntivo a un collega che stava scrivendo una mail e la leggeva ad alta voce, sono stata licenziata. Licenziata. Oggi ne rido.
Ma io non mollo. Io miglioro. Cerco sempre di meglio, lo trovo, lo perdo, ma arrendersi mai. Un lavoro si trova sempre: part time che maschera un full time sottopagato, associazione in partecipazione, interinale, voucher.
Un giorno, dopo aver corretto il congiuntivo a un collega che stava scrivendo una mail e la leggeva ad alta voce, sono stata licenziata. Licenziata. Oggi ne rido.
Ma io non mollo. Io miglioro. Cerco sempre di meglio, lo trovo, lo perdo, ma arrendersi mai. Un lavoro si trova sempre: part time che maschera un full time sottopagato, associazione in partecipazione, interinale, voucher.
LA SVOLTA...FINCHE NON RESTO INCINTA
Nel 2013 finalmente qualcuno decide di credere in me. con tanti sacrifici divento "Area Manager" nel commercio retail. La notte studio libri per migliorare e portare risultati, mi sento felice e realizzata. Tutto sembra andare per il meglio fino a quando l'azienda entra in crisi e io rimango a casa insieme al mio bimbo che cresce nella mia pancia. Sì, ero incinta all'epoca e ora il mio piccolo ha un anno.
SEI MAMMA? AH, TI FAREMO SAPERE
Da quel giorno non trovo lavoro perché mi sento chiedere in continuazione: "Col bimbo piccolo come pensi di gestire il lavoro?" "Ah hai un bimbo di un anno?, ti faremo sapere" .Poi al tg5 parte il servizio "Italia sempre più vecchia, ricambio generazionale garantito dai nuovi arrivi di immigrati". Mi fa sorridere.
Odissea lavoro di una laureata, 5 lezioni imparate
Ma io non vado all'estero, non mollo la mia terra, la casa che a stento ogni mese continuiamo a pagare alla banca (finché potremo). Invece di continuare a scappare dobbiamo lottare per cambiare il sistema che non funziona. Non è l'Italia il problema. Il problema è l'atteggiamento di accettazione passiva di situazioni che non possono e non devono rimanere immutate.
Volete scappare? Va bene, ma non denigrate la vostra terra: mandate un messaggio, fate un atto di forza, di denuncia che siano costruttivi e che portino ad un miglioramento non alla disfatta. Per un talento che se va ce ne sono migliaia ancora qui che sperano nel loro futuro "tricolore".
Buon lavoro a tutti.
Argomenti:generazione perduta
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