Gettano bottiglie giù dalle scale, sette giovani nei guai

Gemona, è successo nella tromba delle scale di piazza del Ferro. I ragazzi si sorbiscono la “romanzina” prima da un amministratore comunale e poi dai carabinieri

GEMONA. Lanciano bottiglie nella tromba delle scale di piazza del Ferro e si sorbiscono la “romanzina” prima da un amministratore comunale e poi dai carabinieri.

Il fatto è avvenuto sabato sera e protagonisti della vicenda sono da una parte sette minori gemonesi frequentanti la prima classe delle scuole superiori a Gemona, dall’altro la consigliera comunale e presidente della Commissione pari opportunità Sonia Venturini.

Erano circa le 21 di sabato quando Venturini ha parcheggiato la sua auto nel parcheggio sottostante piazza del Ferro. «Stavo per aprire la porta che conduce alle scale – spiega – per salire sulla piazza quando ho sentito il rumore di cose che venivano lanciate giù. Allora, ho preferito uscire dal parcheggio e salire da fuori».

È quando è arrivata nella piazza che Sonia Venturini si è trovata di fronte sette minorenni che si divertivano a lanciare bottiglie nella tromba delle scale. I ragazzi sono prima fuggiti, poi sono tornati indietro e dopo averli richiamati per il gesto che stavano compiendo, Venturini ha chiamato il 112. In pochi minuti una pattuglia dei carabinieri di Tolmezzo, operativa in zona, si è presentata in piazza.

«Certo – racconta Sonia Venturini – i ragazzi non volevano che chiamassi le forze dell’ordine, ma gli ho spiegato che è per il loro bene, che quelli sono comportamenti che potranno nuocere loro in futuro. Se solo una di quelle bottiglie fosse arrivata in testa a qualcuno mentre saliva le scale, cosa sarebbe successo?».

Dei sette ragazzi, alcuni non avevano neanche i documenti quando i carabinieri glieli hanno chiesti: «Loro stessi – aggiunge Venturini – hanno ammesso che i loro insegnanti gli hanno insegnato che bisogna andare in giro con i documenti. A volte i ragazzi fanno le cose per gioco, ma è necessario fare loro comprendere che certi comportamenti non sono corretti e, per quanto mi riguarda, più che da amministratore, ho agito da genitore».

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