Ge.Tur cambia gestione e punta a 380 mila ospiti

L’Efa vende il 40% dei villaggi di Lignano e Piani di Luzza. L’imprenditore veronese Pietro Federico Delaini è sbarcato in Friuli Venezia Giulia la scorsa primavera strappando a una lunga lista di competitor i due villaggi Ge.Tur

UDINE. L’idea è quella del “paese diffuso”. Di strutture ricettive che dialogano, collaborano, fanno squadra. Con l’obiettivo comune di far diventare Lignano e Piani di Luzza due destinazioni capaci di calamitare nuove presenze turistiche. Specie tra le fila delle famiglie e degli sportivi. Anche stranieri. Con questo obiettivo l’imprenditore veronese Pietro Federico Delaini è sbarcato in Friuli Venezia Giulia la scorsa primavera strappando a una lunga lista di competitor i due villaggi Ge.Tur di Lignano e Piani di Luzza.

Li gestisce operativamente dal primo luglio, da quando cioè sono passati in capo a “Bella Italia Efa”, la newco che riunisce (anche nel nome) i due soci: Efa, l’Ente friulano assistenza che è proprietario delle strutture e ha tenuto per sé la quota di controllo della nuova società (il 60%), e Bella Italia, l’impresa di Delaini che detiene il 40% delle quote e la carica di amministratore delegato equivalente in sostanza ad avere carta bianca sulla gestione delle 13 strutture di Lignano e sul villaggio di Piani di Luzza.



Ereditato in corso d’anno il testimone, Delaini ha usato questi primi mesi per capire come e dove intervenire. E per programmare il futuro insieme al suo braccio destro in società, il friulano Marino Firmani. Il progetto è ambizioso. Punta a vendere - soprattutto all’estero e ai tour operator - due destinazioni: Lignano Sabbiadoro nel suo complesso da un lato, Forni Avoltri con Piani di Luzza e Sappada dall’altro. La morale è semplice: «Se vogliamo proporci per ospitare grandi eventi ai tour operator - spiega Delaini - fa una certa differenza poter contare su qualche migliaio di letti oltre ai 3 mila del villaggio di Lignano e ai mille di Piani di Luzza». E fa una certa differenza anche “aggredire” il mercato anziché attendere che il cliente bussi alla porta.

L’identikit di quello cui Bella Italia Efa intende proporsi ha quattro diverse identità: passa dagli sportivi ai disabili, dalle famiglie ai giovani. Target con bisogni e aspettative diverse. Il villaggio verrà riconfigurato tenendone conto.

Le strutture più vicine alla piscina olimpionica (una delle appena sei a livello nazionale) saranno dedicate agli sportivi, avranno letti più lunghi del normale e una cucina speciale, leggera, tarata sulle necessità alimentari di chi pratica sport a livello agonistico.

Il settore del turismo riparte ma siamo lontani dai livelli pre-crisi
Lignano 10 Luglio 2011 spiaggia Copyright PFp

Quelle prossime al al palazzetto dello sport ospiteranno sportivi con disabilità. Le restanti infine andranno rispettivamente ad accogliere le famiglie, con dieta mediterranea e camere da quattro persone, i giovani che cercano un’accoglienza basica e a prezzo contenuto. L’accesso diretto alla spiaggia e le grandi camere con più letti sono un buon punto di partenza.

Migliorabile visto che in tempi recenti all’interno dei villaggi non sono stati battuti molti chiodi e le aspettative del cliente sono però cresciute. Quest’anno tra Lignano e Piani, Delfini conta di chiudere a 320 mila presenze - 260 mila a Lignano, 60 mila a Piani di Luzza - il prossimo oltre 380 mila.

«L’obiettivo che ci siamo dati per l’anno a venire - annuncia l’amministratore delegato di Efa Bella Italia - è di incrementare le presenze di almeno il 20%. Soprattutto grazie agli stranieri. Oggi rappresentano una fetta di appena il 5%, a regime sono convinto potranno arrivare al 50%».
 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto