Gherghetta chiude le porte del multisala di Villesse

Clamorosa bocciatura del presidente della Provincia di Gorizia che difende i Kinemax. «Quegli spazi nel centro commerciale andrebbero destinati ai concerti dal vivo»
Bumbaca Gorizia Dibattito Gherghetta - Zappalà © Foto di Pierluigi Bumbaca
Bumbaca Gorizia Dibattito Gherghetta - Zappalà © Foto di Pierluigi Bumbaca

GORIZIA. «I due Kinemax di Gorizia e Monfalcone vanno difesi. Sono un patrimonio culturale importante, espressione della storia e dell’identità di questa provincia. Io preferirei che non ci fosse un multisala nel nuovo centro commerciale di Villesse: piuttosto sarebbe meglio destinare quegli stessi spazi per altri utilizzi come ad esempio i concerti dal vivo».

Ecco il parere, schietto, del presidente della Provincia Enrico Gherghetta a proposito della querelle legata all’apertura (prevista il 23 novembre) del nuovo multiplex con 7 sale nel centro commerciale Ikea, appena ribattezzato in ossequio alla marilenghe “Tiare shopping” (“tiare” in friulano significa “terra”).

Apertura che, come noto, metterebbe a rischio la sopravvivenza dei Kinemax di Gorizia e Monfalcone e di tutte le altre realtà legate al palazzo del cinema del capoluogo ovvero Dams, Mediateca, Filmforum festival e il premio internazionale “Sergio Amidei”.

Secondo l’analisi di mercato presentata da Transmedia (che gestisce i due Kinemax) sia la sede goriziana (con tutto il suo “indotto” culturale legato anche al mondo universitario) che quella monfalconese andrebbero incontro a una chiusura praticamente certa una volta operativo il nuovo multisala di Villesse. «Premetto che non ne faccio una questione di “tifo” – afferma Gherghetta -. Non voglio schierarmi a favore degli imprenditori che gestiscono i due “Kinemax” né a favore di coloro che intendono aprire il nuovo multisala a Villesse.

Quello che vorrei sottolineare è che i due cinema territoriali attualmente esistenti e in particolare quello goriziano costituiscono degli autentici poli culturali. Anch’io penso che non ci sia un bacino d’utenza sufficiente a sostenere tre multisala del genere e inevitabilmente i due cinema territoriali finirebbero per svuotarsi e morirebbero a poco a poco anche realtà che sono una grande ricchezza culturale della nostra provincia come la mediateca, con il notevole patrimonio archivistico che custodisce e che rientra anche nell’ambito della valorizzazione del multilinguismo. Penso a tutti gli sforzi che sono stati profusi ad esempio da Darko Bratina e da tanti suoi amici per contribuire alla nascita di quei luoghi che contribuiscono a custodire e valorizzare la nostra storia. E poi ovviamente vanno tutelate una manifestazione di rilevanza internazionale come l’ “Amidei” e la presenza universitaria e di ricerca che è rappresentata dal Dams».

«Insomma, dietro i Kinemax c’è tutto questo mentre dietro al multisala che si vuol aprire a Villesse io non vedo un polmone culturale – aggiunge il presidente della Provincia - ma solo un modello di consumo, pur del tutto legittimo e che non intendo minimamente demonizzare.

Tra l’altro sono convinto che “Tierra shopping” eserciterebbe lo stesso richiamo anche senza un multisala vista le tantissime attrazioni commerciali, per il tempo libero e l’intrattenimento, che vi troveranno posto. Se “Tierra”, come sembra dal nome, tiene a riconoscere il multilinguismo e la cultura del nostro territorio allora sarebbe giusto che rispettasse anche realtà che esistono da anni come i due Kinemax e che sono espressione proprio dell’identità, culturale e linguistica, di questa provincia. Anzi, visto che ormai la struttura è stata edificata perché non pensare ad un utilizzo alternativo per gli spazi riservati al multiplex? Ad esempio nell’Isontino mancano sale adeguate ad ospitare musica dal vivo».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto