Già 9 mila udinesi su 11.600 utilizzano i nuovi bidoncini

La Net: dato sicuramente positivo, rispetto al primo giorno è quasi raddoppiato. I motivi del no al cassonetto con la tessera: costa troppo e non “differenzia” molto
Udine 3 dicembre 2019. Net raccolta differenziata carta. © Foto Petrussi
Udine 3 dicembre 2019. Net raccolta differenziata carta. © Foto Petrussi

UDINE. Gli udinesi residenti nell’ex seconda circoscrizione che martedì sera hanno esposto i bidoncini gialli per la raccolta della plastica sono stati circa 9 mila su un totale di 11.600 utenze. Un dato che la Net giudica molto positivo in considerazione del fatto che lunedì 2 dicembre, primo giorno di raccolta, erano stati svuotati dagli addetti soltanto 5 mila bidoncini.

«Di fatto il numero di chi ha conferito correttamente i rifiuti è quasi raddoppiato e siamo solo all’inizio», sottolinea il direttore generale di Net, Massimo Fuccaro. Per avere dei dati significativi sulla percentuale di differenziata invece bisognerà attendere che il sistema entri a regime, non prima della fine del prossimo anno quindi considerato che soltanto a giugno il nuovo sistema sarà esteso a tutta la città.

"In quale bidone lo butto?": una guida facile per non sbagliare la raccolta differenziata a Udine


Rispetto alle tante critiche piovute in questi giorni sul porta a porta, Fuccaro chiarisce che in realtà il nuovo metodo di raccolta che sarà applicato a Udine è un sistema misto. «Non per nulla - sottolinea - si chiama casa per casa. La Net (che si occupa della raccolta e del trattamento dei rifiuti in 86 comuni servendo più di 350 mila persone, ndr), utilizza già il porta a porta in molti comuni, ma a Udine non ci sono solamente i bidoncini domiciliari proprio perché abbiamo ritenuto di offrire un’alternativa nei grandi condomini dove suggeriamo l’utilizzo dei cassonetti condominiali realizzando di fatto delle isole ecologiche».

«In casi particolari poi abbiamo già detto che saremo pronti insieme al Comune a valutare la possibilità di realizzare delle aree esterne su suolo pubblico, ma solo se non ci sono altri spazi disponibili. Il modello che proponiamo sarà insomma realizzato su misura: in via Di Giusto dove ci sono grandi palazzi per esempio proporremo la realizzazione di isole ecologiche, mentre in via Friuli, dove ci sono villette, i bidoncini domiciliari sono la soluzione migliore».

Fuccaro ribadisce poi anche il motivo del mancato utilizzo del cassonetto intelligente senza escludere però che in futuro possa essere scelto in alcuni casi: «I cassonetti smart o intelligenti di tipo stradale, posizionati e attivati in apposite isole ecologiche costano dai 1.500 fino a 2.500 euro cadauno a secondo della tipologia di apertura. Utilizzando a Udine questi grandi contenitori (batterie da 6 tipologie di rifiuto), considerando che attualmente c’erano 20 mila cassonetti stradali (nell’ex seconda circoscrizione sono stati rimossi, ndr), avevamo ipotizzato di posizionarne ottimisticamente solo un terzo: l’investimento iniziale sarebbe stato di circa 15 milioni senza considerare i costi di cambio dei mezzi di raccolta, che andrebbero sostituiti con altri dotati di attrezzatura specifica, i costi relativi alle manutenzioni ai sistemi di apertura (soggetti costantemente a possibili guasti o atti vandalici) quelli di aggiornamento e manutenzione del software gestionale e per la sostituzione e ricarica degli accumulatori energetici che mantengono attivo il sistema elettronico.

Questo sistema inoltre - conclude il direttore della Net -, pur mitigando il problema degli abbandoni a ridosso degli stessi, non lo risolve del tutto. E soprattutto non risolve il problema della qualità del rifiuto conferito poiché con i cassonetti stradali la differenziata quasi mai supera il 70% ».


 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto