Gino si riscopre muratore con i modellini di case friulane

Piero Cargnelutti / BUJA

Una trentina di casette in miniatura, tutte costruite nei mesi di reclusione forzata per la pandemia. Chi ha colto al balzo l’occasione offerta dal lockdown per produrre dei piacevoli soprammobili, fatti con la precisione di un buon muratore, è Gino Comino, 79enne bujese, che negli ultimi due mesi e mezzo ha potuto assecondare il suo nuovo hobby: costruire dei modelli di abitazioni tipiche friulane, in scala ridotta.

Da qualche anno il 79enne è in pensione, ma non è uno che ama starsene con le mani in mano: così, quando l’emergenza gli ha impedito di muoversi dalla sua casa di via Sottocostoia si è trovato qualcosa da fare: «Essendo ancora in buona salute – sorride Gino –, di solito andavo a dare una mano dove mi chiamavano per tagliare piante, gestire gli orti, ma non potendo fare neanche quello, per occupare il tempo mi sono messo a costruire delle casette, prendendo spunto dai modelli friulani e, in particolare, dalla abitazioni tipiche delle nostre montagne, soprattutto della Carnia. Ma ho riprodotto anche dei trulli».

Gino ne ha realizzate già una trentina di casette: hanno una larghezza di 30 centimetri per 30, molto piccole, tanto che possono essere utilizzate anche come soprammobili. A renderle particolari, però, è la tecnica di costruzione: per realizzarle ha seguito i metodi di cui si serviva quando lavorava nei cantieri dell’edilizia: «Si fa il primo getto di cemento – spiega con precisione –, poi si deve aspettare due giorni perché si asciughi. Intanto si puliscono i sassolini: quelli più grandi per le murature, quelli più piccoli per i marciapiedi, infine si fa la copertura con il legno. Per realizzarne una ci vogliono quattro giorni, ma mi è capitato anche di farne due contemporaneamente».

Gino le ha realizzate per passare il tempo. La sua vena creativa si è interrotta con il venir meno delle limitazioni, accantonata per dare nuovamente il suo contribuo negli orti e nei giardini di amici e conoscenti: «Alcune di quelle casette – spiega – le ho date ai miei figli e a mia sorella. Poi sono lì, se qualcuno vuole farci una mostra io le metto volentieri a disposizione».

A credere nella proposta è la consigliera comunale Silvia Pezzetta: «Sono prodotti molto belli – ammette – e tipici della nostra terra, credo vadano valorizzati, magari in un allestimento, come per esempio nella realizzazione dei presepi durante il periodo natalizio. Per questo ho chiesto formalmente a un’associazione se vi sia la possibilità di mettere in mostra quelle casette che lasciano una testimonianza delle tipiche case friulane di un tempo». –

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