Giocato un “gratta e vinci” da 5 milioni in Friuli: è caccia al vincitore misterioso

La titolare del bar Sport a Bannia: «Da qualche giorno non vedo più alcuni clienti. Sono loro i fortunati? Chissà...»

FIUME VENETO. «Quando il rappresentante di Lottomatica ce l’ha detto, io e mio marito non riuscivamo a crederci: 5 milioni di euro, vinti nel nostro locale. Il Gratta e vinci, un Maxi miliardario che costa 20 euro, dovrebbe essere stato venduto circa due settimane fa».

Wang Weiqin non fa trasparire emozioni, mentre parla. È tranquilla, la donna cinese che, assieme al marito Hu Sheng, da otto anni gestisce il bar Sport di Bannia, dove la fortuna sembra aver bussato con una forza tale da mutare radicalmente l’esistenza di chi ha grattato quel biglietto.

Il locale, che si trova in via Molino, lungo la strada che attraversa il paese, è frequentato da molti clienti di passaggio: il nome del giocatore è ancora sconosciuto, ma forse la titolare un’idea se l’è fatta. Pare sia, così quando racconta, che «da quindici giorni non vedo più alcune persone che venivano spesso, tra le varie cose, per acquistare Gratta e vinci». Semplice casualità o chi ha “grattato” il Maxi miliardario rientra in questo gruppo di clienti? «La cosa certa – prosegue Wang Weiqin – è che nessuno si è fatto avanti con noi. La vincita, infatti, può essere riscossa attraverso l’intermediazione di una banca. Quindi, è probabile che non sapremo mai chi ha vinto».

È più che possibile. Il regolamento dei Gratta e vinci non prevede percentuali per i rivenditori, sulle vincite. «A novembre, una signora di Bannia ha vinto 10 mila euro – prosegue l’esercente –: ci ha fatto immediatamente un regalo». Difficile che avvenga anche in questo caso, se non in forma anonima. Cinque milioni di euro è una somma che quasi sempre cambia l’esistenza, in particolare se vinta attraverso il gioco. Di questa cifra, il 12% dovrà essere versato allo Stato: 600 mila euro, ne rimangono 4,4 milioni. Sempre tanti.

Come in molti, moltissimi, hanno cercato di saperne di più dai titolari del bar Sport. «Non hai nemmeno un sospetto?», chiedeva un cliente a Wang Weiqin sorseggiando un caffè al bancone. Lei qualche idea ce l’ha, ma un conto è una supposizione, altro discorso è collegare un’intuizione a chi ha effettivamente grattato il Maxi miliardario.

«Qui passa tanta gente, molti li vediamo una volta soltanto, altri ritornano, qualcuno è di casa, nel senso che è un cliente abituale». Tre categorie, dunque: dovendo circoscrivere il campo, il giocatore sembra rientrare nella seconda, ovvero appunto in chi frequenta sporadicamente il locale. «Chiaramente, non abbiamo alcun tipo di elemento per sapere chi ha comprato quel biglietto. Se non ci avesse informato il rappresentante, non lo avremmo nemmeno saputo. Il nostro, comunque, è un locale fortunato», conclue la titolare, mostrando le copie dei Gratta e vinci vincenti. Fortunati, sì, ma non come quello da 5 milioni.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto