Giochi e scommesse, Sos del Comune
PORDENONE. Il nuovo tempio del gioco apre domani, in pieno centro città. La sala Snai di viale Marconi sarà operativa 7 giorni su 7, darà lavoro a 4 persone e sarà la terza sala inaugurata nel giro di un anno a Pordenone. Non ci sono freni normativi all’apertura di centri che inducano le persone a tentare – perlopiù invano – la sorte, ma non sono solo questi luoghi a preoccupare l’amministrazione comunale. «Non dimentichiamo tutti i bar – evidenzia l’assessore alle politiche sociali Vincenzo Romor – in cui ci sono videopoker. Capita in continuazione anche a me di vedere persone fragili passare le ore perdendo denaro».
La mappa. La prima sala giochi che ha generato discussioni e polemiche in città è stata l’Admiral club di via Galilei a Torre. Qua è nato anche il primo comitato di cittadini contrari all’attività – le firme sono state consegnate al sindaco Claudio Pedrotti -, ma non l’unico. Anche quando si è diffusa la notizia dell’apertura della sala Snai in viale Marconi si è sollevata la protesta dei residenti. Le ragioni, in entrambi i casi, ono state motivate principalmente con la vicinanza tra questi luoghi e le scuole: nel caso di Torre al Flora, nel caso di viale Marconi al centro studi. Ma c’è una terza sala che ha aperto nel frattempo: in via San Vito, a 300 metri dal cimitero, dove un sex shop ha lasciato il posto a videolottery e slot.
La nuova Snai. La Snai in viale Marconi in realtà riattiva la vecchia sala che si trovava in piazza del Popolo, partita storicamente come sala scommesse per l’ippica e poi divenuta anche sala di scommesse sportive a tutto campo. Da qui ripartirà il nuovo centro che sarà aperto tutti i giorni (domani in serata l’inaugurazione).
Sos del Comune. Se è vero che i minorenni non sono ammessi al gioco in questo centro, è altrettanto vero che studi clinici evidenziano l’aumento del gioco tra i giovani di 20 anni, anche grazie alla diffusione del gioco on line. L’amministrazione comunale, sensibile al tema, ha cercato in vano una via per regolamentare le sale, anche sotto il profilo urbanistico. «Purtroppo fino a quando non cambierà la normativa di riferimento – ricorda l’assessore al commercio Bruno Zille – abbiamo le mani legate. Da qui la scelta di dirottare il nostro intervento su informazione e prevenzione». Tema sul quale sta lavorando l’assessore Romor, che presto presenterà una nuova iniziativa. «E’ una battaglia difficile e impari perché la diffusione delle macchinette nei pubblici esercizi non ci aiuta – dice Romor – ma vogliamo portarla avanti, anche perché in questa crisi economica le persone sono più sensibili alle false lusinghe».
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