“Giornate della luce” dedicate al rapporto cinema-fotografia
PORDENONE. Il cinema non esisterebbe senza la precedente invenzione della fotografia eppure la fotografia dipende enormemente dal cinema con cui ha scambiato tecniche narrative, ispirazioni estetiche, uso della luce, evocazioni di atmosfere.
I due linguaggi si confrontano a Spilimbergo, città che in questi giorni ospita “Le giornate della luce”, festival cinematografico incentrato sul rapporto stretto che esiste tra cinema e fotografia.
E proprio nella città del mosaico opera Alessandra De Rosa, ultima di tre generazioni di fotografi spilimberghesi ma anche rappresentante provinciale della categoria Fotografi di Confartigianato Imprese di Pordenone, partner della kermesse.
«Un mestiere, quello del fotografo – spiega De Rosa – che negli ultimi anni ha subito più di qualunque altro la velocissima modernizzazione dettata dall?avvento del digitale, il quale ha quasi spazzato via tutte le attrezzature e le metodologie di lavoro che fino a pochi lustri fa facevano del fotografo un professionista a metà tra il chimico e il maestro della luce».
Niente più sviluppi, acidi, bagni, rullini fotografici e fissaggi; oggi la fotografia è digitale, computerizzata. Le macchine fotografiche sono sempre più evolute e la camera oscura è sostituita dal computer.
«Il fotografo oggigiorno potrebbe sembrare più un tecnico che un artista. Niente di più falso – chiarisce De Rosa – nemmeno la digitalizzazione totale e l’estrema tecnologia che accompagna questa professione possono sostituire la preparazione e la conoscenza che fanno la differenza tra un uomo che scatta fotografie e un fotografo professionista».
La categoria dei fotografi in regione conta circa 300 professionisti che si trovano, oltre a dover far fronte alla crisi finanziaria che colpisce tutte le categorie lavorative, a stare al passo con la continua evoluzione della loro professione. Un'evoluzione tecnica, metodologica e commerciale.
«Il nostro è un lavoro in continua trasformazione e i giovani che vogliono avvicinarsi a questa professione devono sapere che si è ampliato di molto il carnet delle possibilità cui il lavoro del fotografo può rivolgersi» conclude De Rosa, rimarcando come, proprio il cinema, sia uno di questi.
Di questo e di molto altro si parlerà oggi, alle 17.30, nella sala polifunzionale del Caseificio nel convegno targato Confartgianato imprese “Fotografo di scena: una professione che si impara sul campo” con Enrico Cesaro, Pietro De Rosa, Antonio Maraldi e Filiberto Scarpelli.
E sempre al Caseificio è possibile visitare la mostra fotografica “Il sole tramonta a mezzanotte - scatti sul set” di Roberto Marziali.
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