Giovane precario s’inventa il business «Allevare lumache garantisce reddito»

Dopo anni di precariato e senza grandi prospettive lavorative nel medio termine, si guarda in giro alla ricerca di quella che definisce, «un’idea di business». Quell’idea si concretizza in un’occupazione di successo: un allevamento di lumache. La storia del giovane imprenditore Andrea Toffolon e della sua azienda Elicitaly è la testimonianza di come l’impegno, la determinazione, la caparbietà possano portare a notevoli risultati. Elicitaly è un’eccellenza avianese, racchiusa in un logo nel quale è contenuta la filosofia del fare impresa secondo Toffolon: una chiocciola che mangia un girasole, un riferimento al ciclo della natura. Nell’allevamento spicca una casetta in legno sormontata da una telecamera, che riprende l’area. La casetta sorge in parte al recinto, di diversi ettari, in fondo a via Marchet, nella campagna fra Somprado e Castello d’Aviano.
La DECISIONE
La decisione di allevare lumache è maturata in Andrea cinque anni orsono, dopo la laurea in scienze politiche a pieni voti e un soggiorno a Londra, per apprendere l’inglese. Dopo il rientro in Italia, per Andrea era stato un susseguirsi di lavori segnati dal precariato in vari studi legali. Racconta: «Nell’estate del 2015 cominciai a pensare a un’idea di business. Apprezzando la buona cucina visitai un po’ l’Italia: in Piemonte, nel cuneese, a Cherasco, entrai in contatto con gli allevamenti di lumache. In poco tempo l’interesse è diventato passione da trasformare in risorsa economica e occupazionale. Ho preso un pezzo di terreno vicino al golf club di Castello d’Aviano per allestire un allevamento con migliaia di lumache». Il giovane è partito con dieci recinti, successivamente diventati 19. «Quest’anno ho intenzione di aprire la parte sud dell’appezzamento, diversi ettari che si sommano ai due iniziali – sottolinea – . Nella nuova campagna però non intendocostruire recinti, ma lasciare le lumache in campo aperto. Amo sperimentare nuovi metodi per allevarle e, con il tempo, ho fatto delle scoperte interessanti sia per il commercio di lumache e della loro bava per la cosmesi».
I PROBLEMI
Il successo di allevare lumache si lega strettamente al clima, che sta creando notevoli difficoltà assieme al Coronavirus. «L’annus horribilis della mia azienda è statoil 2019 – afferma Andrea – . Alla mitezza di inizio primavera è seguito il precipitare delle temperature a maggio, uno shock per piante e lumache, decimate appena uscite dal letargo. La successiva estate, molto calda, ha ritardato la crescita delle lumache, facendomi passare notti insonni per la paura di rimanere senz’acqua per irrigare e mantenere il giusto grado di umidità nell’allevamento, cosa che, a stento, sono riuscito a garantire».
IL NUOVO ANNo
Il 2020 come si prospetta? «Sembrava iniziato sotto buoni auspici, quand’è arrivato il Coronavirus – osserva il giovane imprenditore – . Sono già saltati diversi mercatini domenicali, e vari clienti, anche stranieri, hanno disdettato gli ordini. Se la situazione non migliora l’allevamento rischia la paralisi, visto che ne risente anche il consumo di lumache nei ristoranti locali». —
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