Giovani scienziati, premiati 3 del Malignani

Anastasia Moravskaya, Ilaria Furlan e Sebastian Gregoricchio, studenti del liceo scientifico tecnologico dell’Isis Malignani di Udine, si sono aggiudicati un premio speciale al concorso Eucys per giovani scienziati indetto dalla Comunità Europea: si tratterà di una settimana di studio e tirocinio pratico da trascorrere presso l’Istituto per la salute e la protezione del consumatore del Joint Research Centre della Ue che ha sede a Ispra (Varese).
Anastasia, Ilaria e Sebastian avevano partecipato di diritto al concorso in quanto già vincitori, lo scorso aprile, del primo premio al concorso nazionale “I giovani e le scienze” indetto dalla Fast (Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche). Alla manifestazione di Bratislava, conclusasi giorni fa, erano presenti 37 paesi della Ue con 87 progetti realizzati da 123 studenti, tutti vincitori di una precedente selezione nazionale.
I ragazzi sono stati giudicati da una commissione internazionale capitanata da Maria Ana Viana-Baptista, docente di geofisica presso ill Lisbon Engineering Institute (Isel).
I tre ragazzi, allievi della docente di biologia Eliana Ginevra, hanno lavorato per due anni su un tema che li ha coinvolti ben oltre le normali ore di lezione, frequentando il laboratorio di Biologia molecolare di Anatomia patologica dell’ospedale di Udine, grazie al professor Carlo Alberto Beltrami del Dipartimento Scienze mediche e biologiche Uniud, alla dottoressa Stefania Marzinotto dell’Istituto di anatomia patologica, e con il tutoraggio di Anna Chiara Pirona, docente di Biotecnologie presso l’università di Udine.
Anastasia Moravskaya Ilaria Furlan e Sebastian Gregoricchio hanno indagato le procedure mediante cui è possibile identificare i tumori di tipo gastrointestinale. «Normalmente il protocollo utilizzato per l'individuazione dei tumori Gist (GastroIntestinal Stromal Tumors), con frequenza maggiore in Friuli rispetto alla media nazionale, è quello dell'analisi morfologica del tessuto tumorale - afferma Gregoricchio. L'aspetto innovativo del protocollo da noi individuato è di utilizzare complesse analisi biologiche (PCR, elettroforesi, sequenziamento, allineamento delle basi), per cercare l'eventuale presenza di mutazioni tipiche dei Gist che quindi rendono il paziente trattabile con Imatinib anzichè con chemio o radioterapia».
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