Costi alti e pochi professori disposti ad accompagnare gli alunni: tutti gli ostacoli per le gite scolastiche
Le scuole di Udine cercano di salvaguardare i viaggi delle quinte superiori. Negli altri anni si punta su uscite giornaliere o di una manciata di giorni

Prezzi troppo alti, non sempre sostenibili da tutte le famiglie. Docenti che non se la sentono di accollarsi la responsabilità di accompagnare gli alunni. E, ancora, non poche difficoltà burocratiche legate alla normativa sugli appalti. Sono diversi gli ostacoli che si pongono davanti ai viaggi o alle visite di istruzione delle scuole secondarie di secondo grado.
Al Malignani
«Abbiamo deliberato di fare le visite di istruzione di quinta e le mete – sottolinea Oliviero Barbieri, dirigente dell’Isis Malignani – sono città europee, come Praga e Berlino. I docenti, nei consigli di classe, propongono destinazioni significative, in base all’indirizzo di studio e ne discutono con gli studenti. Il nostro regolamento prevede che la classe, per partire, debba raggiungere un’adesione pari al 75% degli studenti. Mi risulta che tutte le quinte con tali requisiti siano andate via. Sul fronte insegnanti, non abbiamo registrato defezioni, nonostante per gli accompagnatori non sia prevista una diaria. Per le quarte – prosegue – è riservato un soggiorno di studio all’estero, in Inghilterra o a Malta, con lezioni al mattino e visita della città». In terza, invece, si organizzano soltanto se ci sono programmazioni specifiche. «Abbiamo classi in Sicilia – riferisce Barbieri – per un progetto legato al Pnrr. In prima e in seconda, invece, le uscite sono giornaliere. Abbiamo difficoltà per quanto riguarda gli appalti».
Copernico
Le stesse difficoltà registrate anche allo scientifico Copernico. «Le scuole grandi come la nostra – chiarisce il dirigente, Paolo De Nardo –, sulla base della normativa riferita al codice degli appalti, per poter realizzare bandi di valore superiore alla soglia di 140 mila euro (come totale dei viaggi di istruzione) devono essere qualificate come stazioni appaltanti (e avere, ad esempio, un ufficio dedicato a questa procedura) o farli gestire da un’apposita stazione appaltante qualificata, ma questo inciderebbe poi sui costi finali, che sarebbero nettamente superiori».
Tradizionalmente «il viaggio di quinta è in Grecia, in autunno: nove giorni per una spesa di circa 750 euro. In quarta ci sono i viaggi della legalità, 5 giorni in Sicilia, in primavera, anche se stiamo valutando di limitarli in maniera tale che poi le famiglie non si trovino costrette a pagare due uscite nello stesso anno solare. In terza le mete sono le città italiane, per un importo di circa 700 euro per 4-5 giorni, o in alternativa, ci sono gli stage linguistici all’estero. Per le prime e seconde tre giornate verdi o sulla neve».
Stellini
«I docenti sono sempre più consapevoli delle responsabilità che competono loro durante le uscite di istruzione – evidenzia Luca Gervasutti, dirigente del classico Stellini –, ma ciò non li scoraggia: sono momenti importanti per la crescita personale degli studenti. Negli ultimi tempi – rileva – si fa sentire il problema dei costi, più alti in primavera, quando sono concentrati i viaggi. Per questo alcune famiglie decidono di rinunciare anche se, va detto, il Miur ha messo a disposizione dei fondi, tramite la piattaforma Unica e i genitori possono richiedere un contributo compilando l’apposito modulo. E, come previsto dal regolamento d’istituto, la stessa scuola può andare incontro economicamente». Tradizionalmente la meta del viaggio per le quinte (con il 75% di adesioni) è la Grecia. Le terze e le quarte vanno in Italia o all’estero, come Dublino o Norimberga (in riferimento alle lingue studiate, l’inglese e il tedesco). L’importo è di circa mille euro». In prima e in seconda si fanno solamente uscite di una giornata.
Marinelli
Se in prima sperimentano «attività sul territorio, con due-tre giorni sulla neve o giornate verdi», per gli studenti dello scientifico Marinelli dalla seconda gli spostamenti sono orientati «verso qualche città italiana, con attività culturali – spiega la dirigente Elisabetta Falasca – legate alla didattica. Si tratta di viaggi di una sola giornata (ad esempio a Venezia o Ravenna) ma se ne possono organizzare anche più di uno. Dalla terza i viaggi sono di più giorni in città europee (Berlino, Dachau, Auschwitz) o italiane (Napoli, Roma e così via). In quinta, infine, il viaggio di una settimana e le mete sono variabili: Berlino, Praga, Barcellona, Siviglia, Lisbona o la Grecia. L’aspetto economico – conclude – influisce sulle scelte delle famiglie».
Deganutti
Una sola quinta dell’istituto Deganutti è andata cinque giorni a Barcellona. «Per partire – indica la dirigente Maria Rosa Castellano – è necessaria l’adesione del 50%+1 degli studenti. Inizialmente tutte le quinte avevano scelto la città spagnola come meta, salvo poi ritirarsi a causa dei costi troppo alti. In terza e quarta, invece, si propongono viaggi di tre giorni in Italia (Firenze, Rimini, Torino), mentre in prima e seconda le uscite sono giornaliere. Quest’anno e anche in passato – informa la dirigente – ci sono stati docenti che non se la sono sentita di portare in gita i ragazzi e quindi il viaggio è saltato. Le responsabilità sono enormi, la sorveglianza va garantita sempre, anche se sono maggiorenni».
Percoto
Al liceo Percoto, come spiega la dirigente Gabriella Zanocco, «si organizzano una visita di istruzione nel biennio, una nel triennio e quella finale di quinta, programmate nell’ambito del consiglio di classe e sulla base dell’importanza a livello didattico. Le quinte hanno maggiore libertà di movimento e le mete variano dalla Grecia a Praga (4 giorni a circa 350 euro), esclusa Barcellona, visti i costi improponibili. In quarta si organizzano visite giornaliere, mentre al linguistico sono previsti scambi e uscite legate alle lingue. In terza tre giorni di viaggio con mete italiane, mentre in seconda l’uscita è di un paio di giorni.
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto