Giudice di pace, «ufficio da non perdere»

MANIAGO. La città del coltello non può perdere l’ufficio del giudice di pace. A sostenerlo è il gruppo Maniago civica (Francesco Busetto, Laura Di Bernardo e Massimiliano Tramontina), che ha...

MANIAGO. La città del coltello non può perdere l’ufficio del giudice di pace. A sostenerlo è il gruppo Maniago civica (Francesco Busetto, Laura Di Bernardo e Massimiliano Tramontina), che ha presentato un’interpellanza in cui si chiede cosa intenda fare l’esecutivo Carli per mantenere il servizio, che dovrebbe essere soppresso dal prossimo 29 aprile (nel provvedimento rientrano pure le sedi di Spilimbergo e San Vito al Tagliamento). Una possibilità di salvataggio ci sarebbe: per garantire la prosecuzione dell’attività dell’ufficio, il Comune dovrebbe sostenerne le spese di gestione (personale, immobile, cancelleria e trasferte dei magistrati). In questi mesi, i municipi che ospitano le sedi giudiziarie minori, oggetto dei tagli, avrebbero dovuto inviare a Roma una dichiarazione di intenti in tale senso. Maniago civica vuole quindi sapere se l’esecutivo Carli abbia inoltrato questa comunicazione al ministero e se siano già state individuate le risorse nel bilancio comunale per fare fronte alle spese future.

«Non è pensabile che la città perda anche il giudice di pace – ha detto Busetto –. Nell’ultimo anno e mezzo, a Maniago, stiamo assistendo a un crescente depauperamento dei servizi: la giunta non può starsene con le mani in mano. L’ufficio di Maniago copre un’area vasta, che va da Cimolais a Cavasso Nuovo. Inoltre, l’accorpamento a Pordenone delle sedi interessate dai tagli comporterà disagi a utenza e personale. Chiediamo una presa di posizione chiara del sindaco». Dopo le criticità che riguardano la sanità locale, l’annunciato taglio di almeno un terzo dei militari di stanza alla caserma Baldassarre e l’ipotesi di chiusura dello sportello dell’Agenzia delle entrate, l’eliminazione dell’ufficio del giudice di pace sarebbe un ulteriore duro colpo per la città.(g.s.)

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