Gli 80 anni ruggenti del pioniere friulano dello speedway
L’udinese Renzo Travagini lanciò questo sport in Friuli: nel ’71 riuscì a portare 18mila spettatori allo stadio Moretti.

UDINE. «Quando gareggiavamo in moto non era soltanto la velocità la nostra passione. Mi viene in mente l’odore dell’alcol metilico, cioè il combustile delle nostre motociclette da speedway. Quell’odore per noi corridori era come una droga. Ma lo era anche per il pubblico». Un ricordo nitido, che richiama immagini d’altri tempi e risveglia emozioni uniche. A viaggiare nel tempo è Renzo Travagini, di Udine, che proprio pochi giorni fa ha tagliato il traguardo degli 80 anni, pioniere della particolarissima specialità motociclistica dello speedway, che si corre ancora su piste ovali in terra della lunghezza di circa 400 metri. E una pista che fece la storia dello speedway, a livello internazionale, fu quella del glorioso stadio Moretti di Udine.
Proprio intorno al suo anello, a cominciare dagli Anni 50, corridori provenienti sia dall’Italia, sia da molti paesi dell’Europa dell’Est e dell’ex Jugoslavia si cimentavano in una disciplina che stava prendendo sempre più piede. E il successo, almeno a Udine, queste gare motocicliste lo raggiunsero nel 1971. Anno da ricordare. Anno di svolta. In quel momento, grazie all’impegno di Travagini, a Udine si riuscì a organizzare una tappa del campionato del mondo di speedway. «Fu un evento storico – racconta Travagini -. Allo stadio Moretti, dopo aver lottato per ottenere le concessioni, entrarono 15 mila paganti e oltre 3 mila “portoghesi”. La folla era in delirio, la gara fu fantastica. Quella pagina di motociclismo resterà sempre nella mente di tutti coloro che fanno parte del grande mondo delle due ruote».
Lo stadio Moretti non c’è più. Ora, dove una volta rombavano le moto e giocava l’Udinese, c’è un parco. Ma è anche grazie all’impegno di uomini come Travagini, che lo speedway ha continuato a esistere nel nostro territorio. A Terenzano, infatti, c’è la pista dedicata a questo sport, con il moto club Olimpia che continua a seguire questa specialità motociclista, organizzando anche campionati internazionali. Specialità che in Italia, attualmente, vive soprattutto nel Triveneto, ma che grazie a Terenzano continua comunque a regalare al Friuli prestigio internazionale.
Per celebrare la gloriosa storia dello speedway in regione, l’associazione sportiva “Trick&build”, nata in Friuli un anno e mezzo fa, ha deciso di creare un archivio storico di immagini, di vecchi articoli, di foto di piloti del secolo scorso, e di testimonianze di uomini che vissero quel magico periodo all’inizio degli Anni 70, quando lo speedway aveva un seguito di migliaia di persone e campioni di livello mondiale.
Tra le testimonianze raccolte c’è anche quella di Travagini, il pioniere, «colui che – ha spiegato il presidente del sodalizio, Marco Perissini - ha fatto conoscere al grande pubblico questa specialità». Parte dell’archivio, con alcuni video, saranno presentati domani - nel corso di un incontro privato - agli iscritti all’associazione. E sarà anche un modo per celebrare il compleanno del padre udinese dello speedway, la figura “mitica” di Renzo Travagini.
Le moto saranno cambiate, la loro tecnologia pure, ma anche nelle competizioni del 2011, l’odore dell’alcol metilico resta lo stesso. Quell’odore di combustibile che ancora affascina piloti e appassionati, permettendo alle moto di continuare a ruggire.
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