Gli abitanti: «Quell’antenna va spostata troppo vicina all’asilo e al centro sportivo»

Laipacco contro l’impianto di telefonia mobile installato prima di Natale in un’area pubblica a 100 metri dalla scuola 
Laipacco 17 Febbraio 2019 antenna telefonia area palestra Agenzia Petrussi foto Turco Massimo
Laipacco 17 Febbraio 2019 antenna telefonia area palestra Agenzia Petrussi foto Turco Massimo

La protesta

Giacomina Pellizzari

«L’antenna di via Laipacco va spostata. Non può stare vicino alla scuola». Non accettano compromessi i residenti nel borgo rurale situato a est della città. Non lo fanno perché sono convinti che l’impianto di telefonia mobile installato prima di Natale violi il regolamento comunale che non prevede la presenza di antenne vicino alle scuole classificate tra i «siti sensibili». Questo sulla carta perché nella realtà l’antenna, come fanno notare i rappresentanti dei “Cittadini di Laipacco”, Corrado Caroselli, Luca Latronico e Giorgio Diplotti, è sorta a un centinaio di metri di distanza dall’asilo infantile e dal centro sportivo frequentato, ogni giorno, da decine di bambini.

Questa la situazione descritta, con dovizia di particolari, nella lettera indirizzata dai cittadini al sindaco e al suo vice, Pietro Fontanini e Loris Michelini, e all’Arpa: «Considerato che, nelle vicinanze, in un’area non densamente popolata, c’è un altro impianto, l’antenna può essere spostata sullo stesso traliccio». La richiesta è giustificata dalle parole del vicesindaco secondo il quale «gli impianti di diversi gestori dovrebbero convivere nello stesso punto tant’è che l’installazione della nuova antenna a Laipacco è stato un errore». E «se di errore si tratta – replicano i cittadini – quell’antenna va spostata».

I genitori dei bambini iscritti alla scuola materna e al centro sportivo si dicono «molti preoccupati per la salute dei nostri figli, nonché per il depauperamento del nostro quartiere». I genitori sanno bene che i valori di elettrosmog sono nella norma, ma questo non basta a tranquillizzarli. Non basta neppure il fatto che dal punto di vista scientifico, non sia stato ancora provato il collegamento tra le radiazioni elettromagnetiche ed eventuali problemi sanitari.

Nella missiva i residenti fanno notare, infatti, che «i bambini sono costantemente inondati dalle onde elettromagnetiche prodotte dall’antenna». Aggiungono inoltre che nonostante l’impianto sorga su un’area pubblico, così come predilige il regolamento, quest’ultima non può essere considerata la più idonea visto che nella zona ci sono molte aree più distanti dal centro abitato. Senza contare che trattandosi di un’antenna in acciaio, alta circa 40 metri, impatta notevolmente con l’architettura del borgo rurale. Il colpo d’occhio è tale che nella lettera i cittadini definiscono l’impianto «un mostro di acciaio zincato».

E ancora: «L’impatto visivo è enorme e nuoce in maniera devastante e perenne su ogni possibile opera di riqualificazione del borgo, che invece meriterebbe maggiore sensibilità e una più attenta considerazione. Anche i vincoli paesaggistici giustamente istituiti stridono con questo mostro di metallo».

I cittadini di Laipacco, insomma, non hanno alcun dubbio quando affermano che l’antenna «viola i principi di tutela della salute umana, dell’uso razionale del territorio, il rispetto del principio di precauzione e pure quello dei siti sensibili». Per tutte queste ragioni chiedono di liberare il quartiere dall’impianto di telefonia mobile. —



Riproduzione riservata © Messaggero Veneto