Gli agenti della Polizia locale avranno i bastoni estensibili

Nuova dotazione per i vigili urbani, costretti a lasciare negli armadi i “tonfa” (o sfollagente) Muzzatti: «Serviranno per gestire le situazioni di rischio». Ceretta: «Spesa che supera i 2 mila euro»

I tonfa (o manganelli) erano finiti tristemente nell’armadio. Acquistati negli anni passati dal Comune di Gorizia in base ai dettami della legge regionale 9 sulla sicurezza, erano stati poi dichiarati “arma impropria” dal ministero e dunque inutilizzabili dalla polizia municipale. Una vicenda che scatenò parecchie polemiche.

Ma, in tempi brevissimi, i vigili urbani di Gorizia avranno una nuova dotazione. È, ormai, una questione di giorni. Il tempo di approvare il bilancio previsionale del Comune e si procederà all’acquisto dei cosiddetti “bastoni estensibili” per gli agenti della Polizia locale di Gorizia.

Lo scenario

legislativo

La legge non li ritiene un’arma come invece vengono considerati i tonfa e gli sfollagente il cui utilizzo è riservato alle sole forze e corpi armati dello Stato e non ai vigili urbani. Questi si dovranno “accontentare”, appunto, dei bastoni estensibili, uno strumento di difesa realizzato in nylon e fibra di vetro, dal peso di circa 200 grammi, con diametro delle sezioni dello stelo 10 e 18 millimetri e una lunghezza totale in estensione di circa 580 millimetri e, da chiuso, di 280 millimetri.

Il bastone è composto da tre segmenti, bloccabile in posizione estesa, con la possibilità di montare accessori per agevolare le operazioni di soccorso e le attività di Polizia stradale. Queste le caratteristiche tecniche della nuova dotazione che i vigili urbani otterranno.

Stavolta, quindi, la richiesta rivolta alla Prefettura di Gorizia ha ottenuto risposta positiva assicurando il via libera alla dotazione dello strumento, a differenza di quanto accaduto per i tonfa che erano stati acquistati precedentemente ma non avevano ricevuto, poi, il via libera dagli organi competenti. In realtà, la confusione era nata già nel 2011 quando una circolare del ministero dell’Interno li aveva dichiarati «fuorilegge» mentre, in Friuli Venezia Giulia, sembravano esserci altre disposizioni e molti Comuni (compreso quello di Gorizia) li avevano acquistati avvalendosi di fondi regionali ad hoc e, addirittura, erano stati effettuati dei corsi per il loro utilizzo. I tonfa erano, quindi, finiti in cassaforte in attesa di chiarimenti e mai più fatti “uscire”. Adesso saranno definitivamente venduti, alienati. Una scelta che non piace (ad esempio) al consigliere comunale leghista Franco Zotti, il quale non riesce a darsi una spiegazione del fatto che i dispositivi, regolarmente acquistati, non si possono usare e, adesso, si pensa di disfarsi di loro. «Trattandosi di soldi pubblici, mi sembra uno spreco bello e buono», le sue parole. Ma l’amministrazione comunale, per la verità, non ha grandissime scelte per venire a capo di una questione che è diventata complessa.

Strumenti

di autodifesa

I vigili urbani potranno, invece, essere dotati di strumenti che abbiano per propria natura «scopi esclusivamente difensivi e dissuasivi», e che siano utilizzabili per la prevenzione e la protezione dai rischi professionali oltre che per la tutela dell’incolumità: tra gli strumenti di autodifesa sono ricomprese, per legge, anche le bombolette al peperoncino.

La nuova dotazione di autotutela non è invece classificabile come arma d’offesa secondo quanto asseverato negli scorsi mesi dal Banco nazionale di prova delle armi. «Il bastone estensibile è stato visionato in comando al fine di testarne la validità ed efficienza ed è stato deciso di procedere all’acquisto, dopo l’approvazione del bilancio, con una spesa complessiva di poco superiore ai 2.000 euro», spiega il comandante della Polizia locale, Marco Muzzatti.

Il corpo potrà, quindi, contare su una dotazione di sicurezza per fronteggiare al meglio eventuali situazioni di rischio in quanto i compiti della Polizia locale non sono limitati al divieto di sosta ed agli accertamenti di residenza ma stanno diventando sempre più estesi e complessi.

Come riferisce il comandante Muzzatti, nel 2017 gli agenti della Polizia locale hanno risposto a più di 6.000 chiamate al centralino del comando di Corte Sant’Ilario, effettuato 100 servizi tra serali e notturni anche in sinergia con i corpi di polizia dello stato, 90 sono stati gli incidenti stradali rilevati, 50 le verifiche e i sopralluoghi in pubblici esercizi, più di 300 i controlli sul transito di mezzi pesanti. «Anche se fino ad ora non sono state rilevate situazioni allarmanti, è estremamente positivo il fatto di essere dotati di uno strumento di autotutela adeguato – sottolinea il comandante – alla luce anche di recenti fatti di cronaca nazionale».

Il commento

dell’assessore

Sulla stessa lunghezza d’onda il commento dell’assessore alla Polizia locale, Stefano Ceretta. «Gorizia non si può certo definire una città ad alto tasso di criminalità – rimarca – però si possono verificare, com’è già accaduto, delle situazioni critiche in cui è quanto mai opportuno avere a disposizione strumenti mirati. Inoltre, c’è la necessità di attuare con sempre maggior incisività una politica di prevenzione che aumenti il senso di sicurezza nei cittadini. Recentemente, con il sindaco, Rodolfo Ziberna, è stato deciso di attivare il team di agenti in bicicletta che “visitano” anche i quartieri periferici e a breve ci sarà la novità dei bastoni estensibili. Senza contare che è stato previsto anche un potenziamento numerico del corpo della Polizia locale».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto