Gli agricoltori della Carnia chiedono aiuto: troppi danni da cinghiali e cervi
Il problema è stato sollevato in un incontro convocato dal Comune di Ovaro. Le segnalazioni alla Comunità di montagna riguardano anche lupi e orsi
Cinghiali e cervi imperversano su prati e aree coltivate creando danni agli imprenditori agricoli in Carnia. Il problema è stato sollevato dagli addetti ai lavori a Ovaro in un incontro convocato dal Comune della Val Degano per un confronto sul settore.
«Fauna selvatica in forte aumento anche a Enemonzo – aggiunge il vicepresidente della Comunità di montagna della Carnia, Claudio Coradazzi- mi giungono sistematicamente segnalazioni così come tutte le zone in Carnia a maggiore vocazione agricola. In questo momento gli animali selvatici sono il problema numero uno per le aziende agricole.
E con l’aggiunta dell’orso e del lupo, che attaccano gli armenti, non ne parliamo. Chi ha le vigne da noi finisce col crearsi una recinzione stile Guantánamo.
Ma recintare tutti i prati è impraticabile per tanti motivi e si rischia di scoraggiare le aziende agricole proprio in quell’azione di cura del territorio così preziosa. Una soluzione – per Coradazzi- potrebbe essere la caccia, ma anche con le deroghe qui i cacciatori sono riluttanti a cacciare il cinghiale. Servirebbero forse squadre dedicate che possano difendere gli agricoltori da queste problematiche. E sono fondamentali gli sfalci, la pulizia».
Le aziende agricole a Ovaro sono quasi una ventina, una dozzina, sono condotte da imprenditori di 35-30 anni. Alcuni di loro hanno preso le redini dell’azienda di famiglia, altri hanno fondato la loro impresa. Alcuni fanno formaggio e altri prodotti altri vendono il latte ai locali caseifici, altri ancora in parte vendono il latte e in parte lo trasformano da soli.
«Abbiamo - commenta il sindaco, Lino Not - una realtà abbastanza interessante». Cervi e cinghiali «Come Comune – segnala Not - col vicesindaco Alvise Stefani e l’assessore Agata Gridel ho organizzato un incontro con le nostre aziende agricole per un confronto sulle loro criticità ed esigenze. Oltre la metà sono aziende di giovani, è un bel gruppo, molto motivato a portare avanti l’attività.
Tutte le aziende lamentano un’invasione di animali selvatici, soprattutto cervi e cinghiali. I cinghiali rovinano i prati, creando avvallamenti che rendono i terreni molto difficili da curare e lavorare. I cervi sono aumentati in maniera esagerata e vanno a mangiare nei prati, li invadono coi loro escrementi e li rovinano, rendendo molto complicato per gli agricoltori tagliare l’erba e ottenerne fieno utilizzabile per le mucche. Le aziende agricole ci hanno chiesto, se possibile, di ampliare la possibilità per loro di utilizzare i prati per fare fieno.
È un bel segnale che loro vogliano estendere la possibilità di fare fieno qui anziché rivolgersi ad altri territori per comprare il fieno. Io li ho ringraziati per la cura che stanno garantendo con la loro attività: grazie a loro riusciamo a mantenere abbastanza pulita anche nelle frazioni l’area attorno ai paesi. Tutti loro sono anche attrezzati come macchinari.
C’è qualche area pubblica, demaniale che possiamo vedere di recuperare, così come si può pensare a intervenire su terreni incolti o a fare pip agricoli. Ci incontreremo nuovamente, perché voglio impostare un regolamento di polizia rurale, che condivideremo con loro, perché sia snello, pratico e risponda a tutte le esigenze».
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