Gli allacci alla fognatura un salasso per le famiglie

CERVIGNANO. Nei prossimi due anni, almeno ottocento famiglie cervignanesi (circa 2 mila nuclei familiari tra Cervignano, San Giorgio e Torviscosa) avranno l’obbligo di allacciarsi alla rete fognaria già esistente. Nel capoluogo della Bassa si parla di una trentina di vie. Inevitabili i costi per l’allacciamento, in certi casi un salasso. Per ovviare al problema, il consiglio comunale di Cervignano, nella seduta in programma questa sera, alle 20, voterà un ordine del giorno finalizzato a chiedere alla Regione la possibilità di predisporre un adeguato capitolo di spesa finalizzato a sostenere gli interventi obbligatori, favorendo in primis le situazioni economiche più svantaggiate. Il consiglio chiederà anche di sostenere forme di cooperazione fra la cittadinanza e l’ente comunale allo scopo di individuare misure per agevolare gli interventi previsti. Nei giorni scorsi, il sindaco, Gianluigi Savino, ha incontrato i rappresentanti delle due opposizioni: Loris Petenel per la civica Svolta di Sinistra, e Antonio Rossetti, capogruppo della civica Le Fontane. Di comune accordo è stato predisposto l’ordine del giorno che sarà inviato in Regione. «Nel 2010 - si legge nel documento - l’allora Consorzio Depurazione Laguna aveva recapitato a numerosi nuclei familiari dei Comuni di Cervignano, San Giorgio e Torviscosa la comunicazione per l’obbligo di allacciamento alla rete fognaria di tipo separato. A distanza di 6 anni poco o nulla è stato realizzato. Quest’anno, l’attuale gestore idrico Consorzio Acquedotto Friuli Centrale ha inviato una nuova comunicazione per verificare la specifica condizione di deroga all’obbligo di allaccio alla rete fognaria. Le comunicazioni inviate dal Cafc riguardano l’allaccio alla rete fognaria di tipo separato per quanto concerne gli edifici già esistenti. Va detto che queste abitazioni erano in regola con le norme vigenti nel momento in cui sono stati realizzati gli scarichi». L’aggiornamento alla normativa in vigore comporterà l’obbligo di realizzare opere che, per quanto riguarda le abitazioni costruite prima degli anni Ottanta, quando non era prevista la realizzazione della doppia canalizzazione fino al confine di proprietà, potrebbero risultare gravose. «Ben che vada si parte da 400 euro circa - commenta Loris Petenel -. Nei casi peggiori si può spendere anche 10 mila euro. Ovviamente dipende dal tipo di abitazione». Il consiglio comunale, al fine di ridurre il rischio di contaminazione della falda acquifera e di migliorare la qualità ambientale del territorio, ritiene indispensabile l’allaccio per garantire la piena funzionalità della rete fognaria, ma riconosce che i costi, a seconda dei casi, possono essere difficilmente sostenibili. «Si tratta di capire - argomenta il sindaco Savino - se esiste la possibilità di intervenire nei confronti di chi è in difficoltà. L'ordine del giorno è stato condiviso nella conferenza dei capigruppo e ora sarà portato in consiglio. Chiederemo alla Regione di predisporre un capitolo di spesa per sostenere gli interventi obbligatori da parte dei privati favorendo le persone svantaggiate e di sostenere forme di cooperazione per agevolare gli interventi».
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